Impegni disattesi dalla Regione Calabria nei confronti del Centro di neurogenetica sito nell’ospedale civile di Lamezia Terme. È la sintesi del duro commento della segreteria regionale Spi-Cgil Calabria che, in una nota stampa, ha parlato dello stato di abbandono dell’impianto «sia dal punto di vista delle risorse economiche necessarie alla sua gestione, sia in relazione alla sua collocazione all’interno delle strutture di ricerca». Un centro che, si ribadisce, rappresenta una eccellenza nella ricerca sulle malattie neurodegenerative, che fa onore alla Calabria e all’Italia così come testimoniato dai numerosi attestati scientifici ricevuti per i risultati conseguiti. La stessa Amalia Bruni, scienziata alla guida della struttura, in più occasioni aveva lanciato richieste di aiuto alla politica.

Le richieste del sindacato per il Centro di neurogenetica

«Avevamo richiesto, con la nostra denuncia “un atto univoco del governo regionale” che considerasse l’assegnazione immediata delle risorse economiche necessarie per consentire al Centro di proseguire le attività in corso (considerato che sia la Legge regionale numero 9 dell’11 maggio 2007 prevedeva a decorrere dal 2007 l’erogazione di una somma annuale pari 500mila euro; che la Legge regionale del 19 dicembre 2018, numero 48 che prevedeva l’erogazione a favore del Centro di una somma pari a 200mila euro)» fa presente il sindacato evidenziando anche l’urgenza di assegnare risorse umane. Nonché il perseguimento del percorso verso la definizione dell’Irccs che «consenta al Centro regionale di Neurogenetica di avere un inquadramento stabile all’interno delle strutture che erogano assistenza e ricerca».

L’incontro con Oliverio

 Della sopravvivenza del Centro di neurogenetica, se ne era discusso in un incontro, sollecitato dallo stesso presidente della giunta regionale, Mario Oliverio, svoltosi il 29 novembre scorso tra il direttore generale del Dipartimento regionale Tutela della Salute, Antonio Belcastro e la direttrice del Centro regionale di Neurogenetica, Amalia Bruni e del comunicato emesso a conclusione «pensavamo che il rischio dell’interruzione dell’attività del Centro fosse stato scongiurato, essendo stati assunti impegni sia rispetto alla garanzia circa l’immediata erogazione delle risorse economiche che al potenziamento strategico del centro».

Promesse cadute nel vuoto: «gli impegni assunti in quell’incontro dal presidente della Giunta regionale e dal dg del Dipartimento Regionale Tutela della Salute, sono stati disattesi e il paventato rischio che il Centro regionale di Neurogenetica dismetta le sue attività, è divenuto purtroppo concreto».

L'appello per scongiurare la chiusura del Centro

Ad oggi, il rimpallo delle responsabilità, serve a poco dal momento che con delibera dell’11 dicembre scorso «i commissari hanno avviato le procedure del dissesto finanziario». È opportuno, tutt’al più, un’assunzione precisa di responsabilità: «Per questo chiediamo ancora una volta al presidente della Regione Mario Oliverio, al commissario ad acta alla Sanità Generale Saverio Cotticelli, al dg del Dipartimento Regionale Tutela della Salute Antonio Belcastro, di fare presto, ponendo in essere tutte le procedure necessarie affinché questa preziosa struttura possa avere un futuro».