«Leggiamo sempre più spesso notizie relative a sequestri di e-liquid che non hanno adempiuto all’obbligo di notifica regolamentato dalla normativa europea, confezionati magari nel retrobottega di qualche improvvisato aromatiere. L'iter che porta alla notifica della conformità dei prodotti da svapo, prevede una attenta verifica della composizione dei liquidi volta a escludere la presenza di sostanze non più consentite, come ad esempio il diacetile, di cui si parla spesso negli studi effettuati oltre oceano». Una preoccupazione che condividono in tanti quella espressa da Carmine Canino, presidente nazionale Anpvu.

      

In Europa non solo non troveremo mai «all'interno degli e-liquid prodotti dalle nostre aziende sostanze come il diacetile, ma avremo la certezza che siano stati confezionati in contenitori che hanno subito un processo di sterilizzazione in ambienti non contaminati e che le materie prime utilizzate siano anch'esse sicure ed esenti da contaminazione». Preparare abusivamente confezioni di liquido per sigarette elettroniche prive delle previste indicazioni di legge, ribadisce il referente nazionale nella nota stampa, sicuramente non è un modo per garantire al Consumatore un prodotto di qualità: «Questo tipo di atteggiamento si discosta totalmente dallo spirito di tutela della salute che dovrebbe permeare l'intero settore. Non è difficile comprendere cosa si celi dietro questo tipo di pratiche illegali. Da un lato i cosiddetti "cantinari" vendendo i loro miscugli hanno un guadagno facile e di gran lunga superiore a quello che avrebbero con gli e-liquid notificati, dall'altro i Consumatori si lasciano abbindolare dal risparmio o dalla promessa di gustare un prodotto dalle qualità aromatiche eccelse quando, in realtà, si stanno accingendo ad inalare sostanze dalla dubbia provenienza, se non illegali, confezionate in ambienti tutt'altro che sicuri».

 

Non è da trascurare il fatto che tali pratiche danneggino «i produttori che onestamente seguono l'iter di produzione e confezionamento indicato dalla legge; l'eccellenza Italiana nel settore, che tanto ci rende orgogliosi, merita di essere supportata dai Consumatori che dovrebbero acquistare i prodotti di provenienza certa e non boicottare le aziende, mettendo per giunta a rischio la propria salute». Grave anche il danno causato a tutti quei negozianti che non fanno del guadagno, «a discapito della salute del consumatore, il loro interesse primario; vendere prodotti sicuri, non manipolare gli scomposti o i mix and vape all'interno del negozio ma vendere e-liquid di qualità, assistere il Consumatore insegnandogli cosa fare per ottenere il prodotto finito, dare supporto al cliente, è ciò che ha consentito ai negozi specializzati di essere giudicati più efficaci dei centri anti-fumo nel supporto durante il difficile percorso di disassuefazione dal fumo combusto».

L'Associazione Nazionale per i Vapers Uniti – si legge infine nel comunicato - condanna fermamente chi, oltre a non rispettare le leggi, sporca il mondo dello svapo con atteggiamenti volti al proprio tornaconto, senza considerare l'importanza di appartenere ad un comparto che dovrebbe avere, come impronta caratteristica, quella di rappresentare in primis l'efficacia nella riduzione del danno e la tutela della salute.