«Le scriviamo in qualità di persone innamorate della propria terra, la Calabria, come Lei lo sarà certamente del nostro bellissimo Paese tutto considerato. È soprattutto per questo che ci permettiamo di insistere nel chiedere un incontro con Lei e di avere anche la presunzione che Lei capisca la stessa nostra perseveranza».


Il Coordinamento 19 marzo, da anni impegnato nella difesa della sanità lametina, scrive ancora al ministro della Salute Grillo invitandola nuovamente ad avere un incontro per potere discutere delle criticità che stanno corrodendo e logorando sempre di più la sanità locale, ledendo anche il diritto alla salute dei cittadini


«Potremmo citarLe tanti Decreti, a partire da quello Ministeriale n. 70/2015 per terminare a quelli Commissariali che hanno interessato generalmente la Calabria ma che, in particolare, per quanto richiamiamo in questa lettera, hanno penalizzato l’ospedale Giovanni Paolo II di Lamezia Terme il quale, in pochi anni, ha perso tanti reparti, con le loro eccellenze, ed altrettanti sono stati fortemente ridimensionati in termini di risorse umane e servizi offerti: Terapia Intensiva Neonatale, Malattie Infettive, ecc… Ma siamo certi - si legge nella missiva - che conosce anche meglio di noi i tanti provvedimenti emessi e adottati ed ancora parzialmente attuati, come il D.C.A. n. 30/2016 al quale non è seguita ad esempio l’attivazione del reparto di Neurologia mancando ancora l’autorizzazione necessaria alla assunzione di un Responsabile di Unità Operativa, quattro neurologi e dodici infermieri (questi i numeri necessari che anche secondo il precedente Direttore Generale dell’Asp di Catanzaro sarebbero utili alla apertura)».


«Scegliamo di non farlo dunque – aggiunge il coordinamento - volendo qui fare leva sulla sensibilità che ha dimostrato di avere ricevendo molto recentemente, presso il Suo Dicastero, una rappresentanza della Città di Taranto. Ebbene, la Città di Lamezia Terme presenta, purtroppo, una peculiarità che, a nostro sommesso avviso, merita attenzione come quella dedicata alla realtà pugliese, soprattutto in determinate giornate quando si accendono, dolosamente o meno, roghi tramite i quali vengono bruciati materiali anche altamente tossici: il nosocomio suddetto è dislocato nelle immediate vicinanze di uno dei campi rom più grandi, se non il più grande, del Mezzogiorno, con tutto ciò che questo comporta in termini igienico-sanitari».


Sempre recentemente, il 30 Luglio, Lamezia Terme ha ricevuto una visita del Sottosegretario On. Maurizio Fugatti il quale è stato rassicurante sul fatto che il Suo Ministero nello specifico sta lavorando sulla situazione di questa regione, forse il vero banco di prova di questo Governo. Sappiamo – concludono Armando Cavaliere ed Oscar Branca- anche da diversi interventi di parlamentari più vicini al territorio lametino, che si sta ben valutando una sostituzione della persona del Commissario ad acta, ma speriamo di poter avere invece, in un incontro con Lei, risposte a molte nostre domande e maggiori delucidazioni su quanto in concreto si vorrà realizzare in Calabria e nel lametino, area centrale e strategica della regione».