Beatrice vive a Sellia Marina con mamma Maria, papà Antonio e il fratello Pasquale. Ha 19 anni e da quando aveva appena 18 giorni è affetta da encefalopatia epilettica farmacoresistente, una brutta malattia che provoca un deterioramento progressivo delle funzioni cognitive e motorie. L'abbiamo già conosciuta nei mesi scorsi quando, attraverso la nostra emittente LaC Tv, la mamma di Beatrice raccontava che a marzo del 2017 aveva fatto domanda all'Asp di Catanzaro per accedere ai benefici economici previsti da un bando regionale, di 300 euro al mese per 1 anno, destinati a 100 persone affette da disabilità gravissime.

L'appello di mamma Maria

Ma dopo una lunga attesa e diverse rassicurazioni dal Pua, punto unico di accesso di Catanzaro, l'ultima il 3 febbraio sorso, quando ai genitori di Beatrice era stato chiesto di avere pazienza per altri 15 giorni, quel contributo che potrebbe dare un sollievo alla famiglia, già con difficoltà economiche, non è ancora arrivato e mamma Maria lancia un nuovo appello: "chiedo a chi di competenza di accelerare i tempi. In questo periodo mi sono pure ammalata e devo pagare una ragazza per aiutarmi. Che facciano in fretta, il 20 marzo sarà un anno da quando ho presentato domanda". Così, dopo aver incontrato la famiglia Davoli, decidiamo di rivolgerci direttamente all'Asp di Catanzaro che già ad ottobre 2017 aveva rassicurato la famiglia sui tempi di attesa. Un'attesa dovuta ad una burocrazia che troppo spesso non tiene conto che in gioco ci sono la salute dei cittadini, le ansie di intere famiglie, la già precaria condizione di chi ogni giorno, con fatica, deve far quadrare i conti.

 

 

La risposta dell'Asp

Al direttore generale dell'Asp di Catanzaro Giuseppe Perri chiediamo dunque cosa abbia rallentato in questi mesi l'iter e quanto ancora Beatrice dovrà attendere per avere quanto dovuto: "stiamo rifacendo la deliberazione di liquidazione - spiega il dg - poiché in un primo tempo, d'accordo con i sindaci dei comuni capofila, avevamo ridotto il contributo mensile dal 600 euro a 300 euro per ciascun disabile, per aumentare la platea dei beneficiari. Non avevamo però tenuto conto di due circolari che sono capitate in un periodo particolare della vita di un nostro dirigente, in quel momento impossibilitato a ricevere comunicazioni di ufficio. Abbiamo quindi rifatto una nuova deliberazione riportando il contributo a 600 euro, e questa per la famiglia di Beatrice sarà una buona notizia - sottolinea Perri - ma questo ci ha fatto perdere un po' di tempo. Ci vorranno pertanto altri 30 giorni per la liquidazione di questi benefici per i disabili gravissimi che ne hanno diritto". Quindi lo stesso direttore Perri, ai nostri microfoni, si scusa per il disagio creato e conferma la piena disponibilità alla famiglia di Beatrice: "il Punto Unico di Accesso del nostro distretto è a disposizione della famiglia Davoli - conclude il direttore - e in qualunque momento possono avere informazioni sulla pratica".

 

Rossella Galati