“Scura ed Urbani devono andarsene. Il tempo dei Viceré è passato. Oggi Scura ha recitato la parte impostagli da Roma. In Calabria c’è una questione enorme di autonomia politica ed istituzionale compressa, anche quando si è di fronte a scelte che possiedono ogni crisma di legalità e di trasparenza amministrativa”. L’ha sostenuto la consigliera regionale di Calabria in Rete Flora Sculco, oggi a Catanzaro con i dipendenti del “Marrelli Hospital”. Ha aggiunto: “La Calabria ha urgenza di recuperare capacità di scelta, dignità politica e coesione interna per evitare che le nostre intelligenze, le nostre iniziative ed i nostri punti di forza siano sottovalutati da soggetti spediti da Roma che, invece di comportarsi da manager, si trincerano dietro visioni ragionieristiche”. Nello specifico della vicenda “Marrelli Hospital”, la capogruppo di Calabria in Rete ha spiegato: “Non accetto l’ostilità e l’inamovibilità di Scura rispetto a richieste legittime: il territorio di Crotone subisce da tempo lo scippo di molteplici servizi sanitari. La situazione della sanità crotonese si presenta ancora più grave rispetto all’intera Calabria. Constatiamo più che altrove il progressivo smantellamento ed impoverimento dei servizi e delle strutture sanitarie. Da una parte, si vorrebbe, com’è emerso in questi giorni, dismettere pezzi importanti e di qualità della sanità pubblica crotonese, come l’oncologia e il reparto di neonatologia e, dall’altra, addirittura, dislocare altrove. Nel contempo, si negano, ancora ad oggi, gli interventi essenziali nel pronto soccorso e nel reparto di cardiologia, ignorando persino che Crotone sopporta un carico supplementare ed enorme di migliaia di migranti che richiedono una più adeguata assistenza medica e sanitaria. E poi, incredibilmente – spiega la consigliera regionale - s’impatta nella questione Marrelli, cui si nega  l’autorizzazione all’esercizio dell’attività. Eppure ha completato l’iter autorizzativo, ma attende da 18 mesi(!) la definitiva approvazione all’apertura. La struttura ha   fatto tutto ciò che era necessario fare, in termini di accertamenti e di condivisioni, in sede territoriale, da parte degli organi e delle strutture competenti, Comune, Asp e quant’altro, e tutto si è concluso positivamente”. Conclude Sculco: “È vero il commissario è stato nominato da Roma, come ha ribadito lui stesso nell’incontro, ma la Calabria non appartiene a Roma ed ha una sua identità politico-amministrativa scelta dai calabresi col voto. Il nostro destino, specialmente quello di famiglie intere e soprattutto in materie delicate come la sanità, non può essere lasciato nelle mani di chi risponde solo a chi lo ha nominato e pensa di potersene infischiare degli interessi della Calabria e dei calabresi. Se la politica non riesce a farsi sentire, allora è bene che scendano in campo i cittadini…”.