Serrande chiuse per l'intera giornata del 25 novembre in segno di protesta contro l'Azienda sanitaria di Catanzaro che continua a ritardare i pagamenti degli importi dovuti per l'erogazione dei farmaci ai cittadini in regime di convenzione con il Servizio sanitario nazionale. L’assemblea di Federfarma ha deliberato, all’unanimità, lo stato d'agitazione con conseguente chiusura volontaria di tutte le farmacie, fatta eccezione per quelle tenute ad espletare il servizio continuativo in base ai turni già determinati dalla normativa vigente 

Le ragioni sono state spiegate in una nota in cui Federfarma lamenta il danno provocato dal ritardo che attualmente si assesta sui quattro mesi corrispondenti alle ricette spedite nei mesi di luglio 2019, agosto 2019, settembre 2019, a cui si aggiungerà il 30 novembre la scadenza del termine per il pagamento delle spettanze relative alla erogazione effettuata nel mese di ottobre 2019, oltre al pagamento delle fatture di presidi ed ausili fermi al febbraio 2019 e all’indennità di residenza anno 2018.

 

Un vero problema per alcune farmacie del territorio, dai cui titolari giunge un «forte grido di allarme  per una grave violazione di legge posta in essere dalla Parte pubblica».

«È avvilente per i farmacisti della provincia di Catanzaro – si legge ancora nella nota diffusa da Federmarma - assistere alla spaccatura che si è creata, una divergenza incontrollabile ed inaccettabile all’interno di una stessa regione, che crea farmacisti di serie A e farmacisti di serie B e che solo un intervento invocato da tempo del Governo regionale è in grado di sanare. Lo sforzo già profuso in tale direzione dall’associazione è piuttosto ingente, come attesta la mole di proposte, richieste di incontri, documenti, tutti rimasti privi di riscontro».
Nell’ipotesi in cui il ritardo nei pagamenti dovesse ulteriormente perdurare dopo la serrata, è intenzione dei farmacisti della provincia di Catanzaro attivarsi nel senso dell’assistenza indiretta, «misura estrema - scrive Federfarma - che sarà realizzata se il rimborso del costo dei farmaci erogati dovesse essere ulteriormente rimandato».