VIDEO| Il direttore della medicina d'urgenza e pronto soccorso del presidio soveratese Cosimo Zurzolo a LaC Saute spiega qual è il percorso dedicato ai pazienti sospetti o con sintomi influenzali
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Si continua a combattere contro il coronavirus in Calabria. Se n’è parlato nella nuova puntata di LaC Salute, la rubrica curata da Rossella Galati in onda ogni sabato alle 15.30 su LaC Tv, insieme al direttore della medicina d'urgenza e pronto soccorso dell'ospedale di Soverato Cosimo Zurzolo, al presidente regionale Avis Rocco Chiriano, alla presidente regionale della Federazione italiana per il superamento dell’handicap Nunzia Coppedè e agli infermieri dei reparti di malattie infettive degli ospedali di Catanzaro e Cosenza, Patrizia Zinzi e daniele Roberto, in prima linea per contrastare la diffusione del morbo.
Un percorso dedicato ai casi sospetti
E mentre in Calabria si lavora per intensificare i posti letto di terapia intensiva, come si sono organizzati gli ospedali distribuiti sul territorio? Quanto sta avvenendo nel presidio ospedaliero di Soverato, che serve un territorio che si estende dal reggino al crotonese passando per l’entroterra vibonese, lo ha spiegato il direttore del pronto soccorso Cosimo Zurzolo: «In base all’emergenza Covid-19 abbiamo dovuto rimodulare velocemente il nostro Pronto Soccorso, anche se piccolo. Abbiamo una tenda pre-triage fornita anche di campanello collegato con il triagista all’interno. Nel momento in cu arrivano i pazienti o le ambulanze con un caso sospetto o con sintomi influenzali, vengono accompagnati nel pre-triage. Lì verrà fatta la prima intervista. Dopodichè contattiamo l’igiene pubblica che parlerà di nuovo col paziente. A quel punto sapremo se mandarlo a casa in quarantena o se farlo entrare dentro. In tal caso passerà attraverso un percorso dedicato, diversificato rispetto al pronto soccorso normale».
Insufficienza respiratoria
«Per cui entrerà in una sala di isolamento. Ne abbiamo due: una per i pazienti con sintomi più leggeri e una per i pazienti con insufficienza respiratoria dove intervengono anche i nostri anestesisti e lo pneumologo Giuseppe Bertucci. A quel punto gestiamo i pazienti in base alla loro gravità. Ci tengo a sottolineare che i pazienti sospetti non hanno nessuno contatto con gli altri pazienti che passano in pronto soccorso poiché abbiamo suddiviso le aree e purtroppo le altre patologie non sono andate in vacanza. Per i pazienti con insufficienza respiratoria grave abbiamo un respiratore e con gli anestesisti possiamo stabilizzare il paziente e poi trasferirlo negli ospedale Covid che la Regione Calabria ha individuato».
La solidarietà ai tempi del Covd-19
La struttura è dunque dotata di un posto letto di sub intensiva con un respiratore artificiale che la città di Soverato ha donato al presidio ospedaliero dopo aver raccolto la cifra necessaria per il suo acquisto, circa 10 mila euro, grazie all’iniziativa benefica “Soverato canta un Natale che conta”. «Io ringrazio tutti i cittadini che hanno contribuito all’acquisto del respiratore e ringrazio anche il sindaco della città Ernesto Alecci che ci ha fornito mascherine, tute, gel lavamani alcolico, tutti presidi fondamentali in questa lotta al Covd-19. Ringrazio inoltre il direttore sanitario Antonio Gallucci che ci sta supportando in questa battaglia. In più un pensiero a tutto il mio staff che si sta comportando in maniera encomiabile».
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