Covid-19, ecco come la città di Soverato si difende dal contagio

VIDEO INTERVISTA |In piena emergenza coronavirus anche nella perla dello Ionio sono stati adottati provvedimenti molto restrittivi per evitare assembramenti e prevenire il più possibile la diffusione del morbo

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di Rossella  Galati
18 marzo 2020
13:17

In piena emergenza coronavirus diversi comuni, oltre alle diposizioni ministeriali, stanno adottando provvedimenti molto restrittivi per evitare assembramenti e prevenire il più possibile il rischio contagio. Siamo andati a vedere qual è la situazione a Soverato dove il sindaco Ernesto Alecci ha disposto, mediante apposita ordinanza, la chiusura di parchi, villette, campi sportivi e lungomare. «È un provvedimento che si è reso necessario perché qualcuno ha pensato bene di sfruttare queste giornate di sole per passeggiare sul lungomare facendo passare la cosa per attività sportiva. Il flusso era elevato e quindi ci si esponeva a pericoli che ci hanno indotto a pendere una decisione drastica ma necessaria in questo momento».

«Attenti ai social»

E nei giorni scorsi in città un presunto caso di positività, poi smentito dallo stesso primo cittadino a seguito di tampone risultato negativo, ha scatenato  allarmismo sui social. È per questo che Alecci precisa: «Invito i cittadini ad affidarsi a comunicazioni istituzionali e non andare dietro ai social che in questo momento dovrebbero essere un aiuto a livello comunicativo ma che rischiano invece di creare problemi».


Denunce per chi non rispetta le regole

Il comune di Soverato, tra le altre cose, è stato tra i primi a denunciare un soggetto che, al rientro dalle zone rosse non ha comunicato tale circostanza alle autorità competenti. «Considerando quello che accadeva al Nord Italia abbiamo compreso sin da subito che c’era la necessità di attivare dei controlli rispetto a chi arrivava dalle zone rosse. Con la Polizia Municipale, i Carabinieri, le associazioni di Protezione Civile abbiamo presidiato le fermate degli autobus, della stazione ferroviaria e si sono stati forniti tutti gli elenchi. Abbiamo contattato tutti coloro che  sono rientrati dal Nord e siamo andati personalmente a sincerarci che seguissero le prescrizioni. Chi non l’ha fatto, ed è stato trovato in giro, è stato subito denunciato».

Un ”telefono amico” per le fasce deboli

L’attenzione è massima dunque, soprattutto per le fasce più deboli. L’amministrazione comunale di Soverato, in sinergia con le associazioni del territorio, ha infatti da subito attivato un servizio di spesa a domicilio e da pochi giorni anche di assistenza psicologica a chi sta vivendo con apprensione questi giorni di forti restrizioni. «Già dal primo giorno ci siamo attivati con questo servizio 24 ore su 24, una sorta di “telefono amico”. Chiamando il numero di emergenza 3332127938 le persone isolate e soprattutto gli anziani possono chiedere la spesa e i farmaci a domicilio ma hanno anche la possibilità di avere un infermiere a casa  per effettuare le iniezioni. Da qualche giorno abbiamo inserito anche il supporto psicologico e sociale con assistenti sociali e psicologi che danno assistenza a chi in questo momento sta vivendo male la costrizione di dover rimanere chiuso in casa».

Banco alimentare

Ma quante sono le persone in quarantena nella perla dello Ionio e in quanti stanno usufruendo dei servizi messi a disposizione del comune? «Le famiglie aumentano di giorno in giorno. Abbiamo attivato il servizio a domicilio per circa 70 famiglie. In quarantena sono un po’ di meno, circa una cinquantina – risponde il sindaco della città -. Ora abbiamo attivato anche il banco alimentare a domicilio per tutte quelle famiglie che assistiamo già durante l’anno poiché non hanno risorse economiche per fare la spesa e in questo momento stanno soffrendo ancora di più. Noi portiamo  a domicilio gratuitamente una dotazione alimentare che  possa durare qualche giorno. La mia preoccupazione inoltre è per tutte quelle persone che chiaramente non stanno lavorando, che lavoravano a progetto o facevano i camerieri da qualche parte e oggi si trovano senza stipendio. Tra qualche giorno daremo assistenza anche a loro».

Sindaci in prima linea

Ma quali sono le sensazioni che attraversano in queste ore il sindaco di una città solitamente vivace e animata come Soverato? «Quando arriva la primavera Soverato esplode in tutta la sua bellezza – commenta Alecci -. Queste strade, il lungomare, le nostre piazze a quest'ora sarebbero stati pieni di adulti e bambini. Ma questo credo che si un momento che deve servire a tutti noi anche per riflettere sulle reali esigenze, sulle priorità che ognuno di noi ha nella vita, cercando di mettere da parte il rancore e l’egoismo che ormai era imperante nella nostra società. E forse si sta riscoprendo anche il ruolo dei sindaci, soprattutto dei piccoli comuni dove non c’è una macchina organizzativa, dove il sindaco deve andare a portare la spesa alle persone, deve rispondere in prima persona a chi ha paura o non conosce le prescrizioni da seguire, deve andare in giro a sanificare le vie. Ecco, oggi probabilmente  non solo il cittadino ma anche il Governo centrale sta riscoprendo e deve riscoprire il ruolo del sindaco che veramente è rimasto in trincea sin dal primo giorno a dare servizi concreti e tangibili ai propri cittadini».

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