Così la giornalista Mediaset Alessandra Viero nel corso della XVII Giornata del malato oncologico: «Necessario restituire a chi è guarito un ritorno alla vita normale»
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Tutelare i diritti di chi vive il dramma delle patologie tumorali, non solo dal punto vista medico ma anche sociale e giuridico. È una richiesta che emerge forte nell’ambito della quattro giorni organizzata da Favo, Federazione italiana delle associazioni di volontariato in Oncologia, per la XVII Giornata nazionale del malato oncologico. Alessandra Viero, giornalista Mediaset, che ha moderato l’evento inaugurale, spiega perché il diritto all’oblio per il malato oncologico è diventato una questione di fondamentale importanza.
«La Favo - ha dichiarato Viero - lancia un messaggio importante: in molti paesi europei il diritto all’oblio è già legge, ora tocca anche a noi. Che cosa significa diritto all’oblio oncologico? Significa restituire a chi è guarito dal cancro un ritorno alla vita normale anche di fronte alla società. Chi è guarito dal cancro deve avere gli stessi diritti di tutti gli altri cittadini nell’accesso ai mutui, alle assicurazioni o nell’ambito delle adozioni. Credo che questa sia una battaglia di civiltà, che tutti noi cittadini dobbiamo sostenere. C’è anche una raccolta di firme portata avanti dall’AIOM, a cui bisogna aderire per far sì che anche l’Italia adotti questa legge: una legge di civiltà, perché chi ha dovuto combattere contro il cancro ed è guarito, non si trovi più a combattere anche contro le discriminazioni della società».