Il segretario regionale di Anaao Filippo Larussa sprona la Regione a individuare al più presto una utile organizzazione per consentire un accesso al farmaco più facile e omogeneo sul territorio
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Si snelliscono le procedure per il trattamento precoce del Covid attraverso la somministrazione di antivirali che a partire da ieri non sarà più solo possibile attraverso l'accesso in ospedale ma anche nelle farmacie territoriali e, quindi, prescrivibile dai medici di medicina generale. Il risultato è il frutto di un accordo sottoscritto ieri dal ministero della Salute, dall'Agenzia del Farmaco e Federfarma che estende la disponibilità del farmaco Paxlovid a tutto il territorio nazionale attraverso l'intermediazione delle farmacie territoriali.
Webconference
Un accordo che mira a rendere più efficace e capillare la distribuzione del farmaco, utile al trattamento precoce dell'infezione da covid; e che in Calabria certamente rappresenterebbe uno strumento in più per evitare il sovraffollamento delle aree mediche ospedaliere. Proprio sul tema il prossimo sabato la Regione ha convocato gli attori protagonisti in una webconference promossa dal dipartimento Tutela della Salute. «L’autorizzazione da parte dell’Aifa alla prescrizione diretta da parte dei medici di medicina di medicina generale degli antivirali anti Covid-19 rappresenta una decisione di grandissimo rilievo anche perché contribuisce ad abbattere, insieme ai vaccini, i ricoveri in ospedale, nelle terapie intensive e i decessi» ha dichiarato il il coordinatore del gruppo tecnico emergenza Covid, Andrea Bruni.
Ma sull'argomento è intervenuto anche il segretario Anaao Calabria, Filippo Larussa: «È una novita di cui la Regione Calabria dovrebbe assolutamente approfittare perché attualmente è in vigore solo un protocollo regionale di distribuzione e somministrazione del farmaco in dodici centri selezionati negli ospedali hub e spoke. Ma è evidente che il sistema di distribuzione, utilizzato per larghe categorie di farmaci garantisce un più efficace e omogeneo utilizzo di questo presidio terapeutico».
I medici di medicina generale
«Infatti è noto che i medici di medicina generale possiedono la conoscenza approfondita dei loro pazienti, anche dal punto di vista di anamnesi personale per cui con assoluta prontezza sono in grado di individuare le categorie suscettibili al trattamento e, quindi, una volta resi partecipi anche in tempi precoci della positività del soggetto possono avviarlo immediatamente alla terapia che viene consegnata dalla farmacia di riferimento del paziente e da questo assunta a casa senza necessariamente rivolgersi all'ospedale. Una procedura che potrebbe anche allungare i tempi e rendere più difficile l'accesso al trattamento con negative ricadute sull'efficacia del farmaco che può essere utilizzato in una ristretta finestra temporale».