Per l'Istituto superiore della Sanità: «È necessaria una drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone»
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«Si conferma che l’epidemia in Italia è in rapido peggioramento. Nella maggior parte del territorio nazionale è compatibile con uno scenario di tipo 3 ma sono in aumento il numero di Regioni/PA in cui la velocità di trasmissione è già compatibile con uno scenario 4. Si attesta pertanto una situazione complessivamente e diffusamente molto grave sull’intero territorio nazionale con criticità ormai evidenti in numerose Regioni/PA italiane». Lo riporta il report dell'Iss relativo alla settimana 26 ottobre-1 novembre 2020 (dati aggiornati al 9 novembre 2020).
Iss: «Riduzione interazioni fisiche»
«La situazione descritta in questa relazione evidenzia forti criticità dei servizi territoriali e il raggiungimento attuale o imminente delle soglie critiche di occupazione dei servizi ospedalieri in tutte le Regioni», si fa presente nel documento. Quindi risulta «essenziale rafforzare le misure di mitigazione in tutte le Regioni» e «necessaria una drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone».
Per l’Istituto superiore della sanità «Tutte le Regioni sono classificate a rischio alto di una epidemia non controllata e non gestibile sul territorio o a rischio moderato con alta probabilità di progredire a rischio alto nelle prossime settimane». È pertanto fondamentale «che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile».
I dati
Nella settimana 26 ottobre - 1 novembre 2020, continua il report Iss, «si osserva un ulteriore forte incremento dei casi che porta l’incidenza cumulativa (dati flusso ISS) negli ultimi 14 gg a 523,74 per 100,000 abitanti nel periodo 19/10/2020-01/11/2020 (vs 279,72 per 100,000 abitanti nel periodo 12/10-25/10). Nello stesso periodo, il numero di casi sintomatici è passato da 54.377 (periodo 12/10-25/10) a 129.238 (periodo 19/10-01/11)». Secondo il report, inoltre, l’incidenza cumulativa negli ultimi 7 giorni si attestava a 304,16 per 100,000 abitanti.
«Nel periodo 15-28 ottobre 2020, l’Rt calcolato sui casi sintomatici è pari a 1,72 (95%CI: 1,45-1,83). Si riscontrano valori medi di Rt superiori a 1,5 nella maggior parte delle Regioni italiane e superiori a uno in tutti i territori». In particolare, dall'analisi dei dati, emerge che la Lombardia ha sforato il 2 (Rt a 2,08), mentre si avvicinano a quella soglia Basilicata (Rt a 1,99) e Piemonte (Rt a 1,97), seguite da Molise (1,88) e Provincia di Bolzano (1,87). Sotto l'1,5 si posizionano invece Liguria (1,48) Sicilia (1,4), Lazio (1,36), Marche (1,29) Sardegna (1,24).