«La priorità assoluta è la riapertura delle scuole». Per questo obiettivo «abbiamo impegnato tutte le nostre energie».  Gli istituti «riapriranno nel mese di settembre e riapriranno in sicurezza». Sono questi i punti principali sui quali si è articolata l’informativa al Senato del ministro della Salute, Roberto Speranza.

11 milioni di mascherine per le scuole

L'Italia è «l'unico paese in Europa e nel Mondo che metterà a disposizione 11 milioni di mascherine per studenti e personale scolastico». Il ministro ha sottolineato che si tratta di mascherine chirurgiche e ha rivolto ringraziamenti al commissario Arcuri. Inoltre ha precisato che i dispositivi «a scuola sono obbligatori: si devono tenere nei momenti dinamici» quando ci sono contatti e rischi concreti, mentre «nei momenti statici, si intende il momento in cui lo studente è fermo e ascolta il docente, in quel momento la mascherina può essere abbassata». La misura sui dpi «può essere rivista in casi epidemiologici particolari».

Il vaccino anti coronavirus

Inoltre il ministro ha fatto sapere che, a breve, saranno pubblicati tutti i verbali del Comitato tecnico scientifico: «La linea del governo – ha specificato - è stata sin dall'inizio una linea di massima trasparenza e stiamo lavorando proprio affinché questi verbali, dove non c'è nulla assolutamente che non possa esser reso noto all'opinione pubblica, possano esser pubblicati».

 

Altro importante tassello, ha riguardato il vaccino: «Nelle ultime ore è stato reso definitivo il contratto tra la Commissione europea e Astrazeneca, in cui c'è scritto che le prime dosi, se il vaccino dovesse essere confermato come sicuro, saranno già disponibili entro la fine del 2020». Speranza ha voluto ricordare che «Stiamo parlando di un candidato vaccino, quindi c'è bisogno di tutta la prudenza del caso». Per quanto riguarda il ruolo dell'Italia, è stata proprio «l'alleanza con Francia, Germania e Olanda che ha permesso di spingere l'Ue verso una forte accelerazione rispetto alla possibilità di avere un vaccino il prima possibile».

Le discoteche

Per quanto concerne l’argomento discoteche, il ministro ha sottolineato: «Il governo non aveva mai autorizzato la riapertura delle discoteche ma, come noto, dal 16 maggio le Regioni hanno la facoltà di introdurre non solo misure più restrittive, come durante la fase più acuta dell'emergenza, ma anche meno restrittive» di quelle nazionali e «alcune Regioni hanno utilizzato queste facoltà».

Contagiati i giovani

Un ultimo appunto ha riguardato infine, il quadro generale sull’andamento dei contagi. Nella giornata di ieri, sono stati rilevati a livello nazionale 1.326 nuovi casi, (978 il giorno precedente).

Si registra un «fortissimo abbassamento dell'età media. Questo è il dato più notevole». L'età media è di 29 anni.