La sperimentazione viene portata avanti dall'Università di San Paolo. Il vaccino verrebbe somministrato in più dosi attraverso le narici
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Un vaccino fatto come uno spray nasale potrà essere una delle nuove frontiere contro il Covid-19. È, infatti, una delle sperimentazioni che si sta portando avanti in Brasile grazie a un lavoro dell'Università di San Paolo.
Il gruppo di lavoro ha sviluppato una nanoparticella da una sostanza naturale, al cui interno viene collocata una proteina virale. Una volta somministrato nelle narici, il prodotto dovrebbe produrre IgA secretoria, cioè anticorpi presenti nelle secrezioni dell'organismo, come la saliva o le lacrime. Questo nuovo modello di immunizzazione è già stato testato nei topi, ma per l'Epatite B. Ora, invece, l'attenzione è passata a svilupparne la modalità per il Covid-19.
«Oltre a inibire l'ingresso del patogeno nella cellula, il vaccino impedirà la colonizzazione nel sito di applicazione», spiega Marco Antonio Stephano, della Facoltà di Scienze farmaceutiche dell'ateneo. La nanoparticella ha proprietà simili a quelle del muco: rimane nelle narici per 3-4 ore fino a quando non viene assorbita dal corpo per attivare la risposta immunitaria. Questa caratteristica impedisce all'antigene di essere espulso dal corpo con un semplice starnuto. Secondo il gruppo di lavoro i primi prototipi di questo vaccino dovrebbero essere pronti in tre mesi, quando si inizieranno i test sugli animali. Per garantire l'immunizzazione, spiegano gli studiosi, saranno necessarie 4 dosi, due in ciascuna narice, somministrate a distanza di 15 giorni.
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