La nota del direttivo provinciale Opi alla luce della rissa ai danni di un operatore sociosanitario, un soccorritore del 118 e una guardia giurata. Troppo lavoro e poco personale: «C’è la consapevolezza del disagio che si sta vivendo in questo ospedale?»
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«Gli annunci non salvano la sanità catanzarese. Serve una presa di posizione forte e una precisa assunzione di responsabilità da parte di tutti i politici eletti, a cominciare dalle ben note situazioni di crisi che coinvolgono l'ospedale Pugliese di Catanzaro». A scriverlo, in un nota, è il direttivo provinciale dell'Opi (Ordine delle professioni infermieristiche), anche alla luce della recente aggressione che si è consumata nelle sale del nosocomio in danno di un operatore sociosanitario, di un soccorritore del 118 e di una guardia giurata. Episodio nato a causa dell'ormai cronico sovraffollamento del Pronto Soccorso.
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«Con l'attivazione del nuovo servizio delle Osservazioni brevi intensive - prosegue il comunicato - si è creata una condizione di estremo disagio per gli operatori dell'emergenza-urgenza in servizio, medici e infermieri, già a corto di personale durante il periodo estivo. Un servizio che va a gravare tutto sulla struttura del Pronto soccorso, già oberata di lavoro e senza una adeguata dotazione organica. Di fronte a queste scelte calate dall'alto, ci si chiede qual sia il ruolo della politica catanzarese, a tutti i livelli, dal Comune fino al Parlamento? C’è la consapevolezza del disagio che si sta vivendo in questo ospedale e che, inevitabilmente, si riflette anche sui flussi dei pazienti? C’è la capacità di interessarsi e agire per risolvere i problemi che affliggono la sanità nella città capoluogo di regione?».
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