VIDEO | L’associazione che raccoglie le famiglie di persone autistiche spiega perché sia necessario immunizzare chi si occupa di loro: «Impossibile immaginarli in ospedale soli, dobbiamo difenderli»
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«È necessario proteggerci e proteggere loro perché senza di noi i nostri figli non hanno una guida». Un appello affinché vengano vaccinati al più presto i ragazzi autistici con più di sedici anni e i loro caregiver. L’associazione genitori soggetti autistici vive in modo drammatico da un anno a questa parte.
L’autismo è una patologia difficile da gestire e fa male immaginare anche solo quello che potrebbe accadere se chi ne è affetto contraesse il Covid. Ecco perché l’Angsa di Lamezia Terme chiede che chi se ne prende cura, chi fa da filtro tra il loro mondo e il nostro, venga immunizzato quanto prima.
I minori di sedici anni non vengono vaccinati e ancora una volta sono i caregiver il loro scudo. Loro che se occupano h24, tra i pochi a riuscire a penetrare nella loro realtà spesso fatta di silenzi.
«Vorrei si ripensasse al vaccino come aiuto-necessità nei confronti degli adulti con autismo e nei confronti dei loro caregiver. Se malauguratamente un ragazzo o un uomo con autismo contraesse il virus non avrebbe un percorso ben definito. Come entrare in un ospedale - si chiede la presidente dell’Angsa Emanuela Muraca - come potergli dare cura e assistenza senza un caregiver che lo accompagni?».
Le rigide regole anti contagio fanno a cazzotti con i bisogni di chi è affetto da questa patologia. Mascherine e distanze spesso sono un problema, un casco per respirare sarebbe per loro insopportabile. Per difendere i più fragili bisogna difendere chi fa loro da protezione.