VIDEO | Il cardiochirurgo Baraldi, esperto in chirurgia vascolare ed endovascolare, è il primo in Italia a mettere in pratica da qualche mese la Micrograft technology soprattutto nel piede diabetico scongiurando l’amputazione dell’arto
Tutti gli articoli di Salute
PHOTO
Si chiama Micrograft Technology la tecnica che permette la rigenerazione di tessuti umani con tessuti autologhi, cioè del paziente stesso, per qualsiasi tipo di ulcera. Una metodica che il Cardiochirurgp catanzarese Christian Baraldi, esperto in Chirurgia Vascolare ed endovascolare, è stato il primo a mettere in pratica in Italia, soprattutto nel trattamento del piede diabetico, scongiurando così l'amputazione dell'arto. «Sono stato il primo ad effettuare questa metodica, ci ho creduto dall'inizio proprio perchè effettuavo tecniche di rigenerazione tissutale e sono molto contento perchè sta dando dei risultati eccezionali ai pazienti e ovviamente dà soddisfazione a me come professionista - commenta lo specialista -. La cosa più bella è quando il paziente sorride, ti prende la mano e cerca di baciarla perchè gli hai salvato un piede».
I vantaggi
Unico tempo chirurgico, uso autologo, manipolazione minima, adatto per la pratica chirurgica ambulatoriale, richiede solo una piccola biopsia cutanea, disagio minimo per il paziente, i microinnesti cutanei possono essere iniettati direttamente o essere applicati sopra una medicazione bioattiva. Sono diversi dunque i vantaggi soprattutto per il paziente considerato che si tratta di una prestazione convenzionata col servizio sanitario nazionale: «è tutto in convenzione - sottolinea Baraldi - e rispetto alla tecnica tradizionale si evita pure i mancato attecchimento perchè un lembo può attecchire o meno. le cellule invece attecchiscono al 100%. Una pratica utilizzata per tutti i tipi di ulcera cutanea e anche per quelle che hanno una maggiore profondità. Io in quelle maggiormente profonde utilizzo solitamente le cellule mononucleate quindi monociti e linfociti autologhi, poi successivamente vengono utilizzate queste tecniche. Col micrograft si riesce a portare delle cellule prelevate d un tessuto sano e si vanno ad innestare sulla lesione cutanea, in modo tale che già dopo una settimana si abbia uan ripresa della rigenerazione cutanea e sia molto ben evidente».
Risultati e soddisfzione
La notevole esperienza del professionista catanzarese fa sì che Baraldi sia ormai un riferimento in Calabria per la chirurgia vascolare ed endovascolare e per la rigenerazione tissutale in particolare: «io sono contento perchè sono contro le amputazioni e sono per il salvataggio dell'arto. Quindi l'obiettivo è cercare di mantenere la stessa qualità di vita del paziente se non addirittura migliorarla perchè portare il paziente ad amputazione vuol dire portare il paziente più precocemente alla morte».