Una pretesa supremazia razziale della tuba di Falloppio sullo sfigato spermatozoo è roba da trogloditi. Il Partito democratico in questa autodistruttiva "reductio ad ficam" abiura la sua migliore classe dirigente maschile calabra e lede profondamente la dignità delle donne in gioco
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Devo avere da qualche parte del mondo un'amica usufruttuaria di bernarda marxista, la cui nuda proprietà spetta, pur sempre, a qualche Padreterno laico, stante la caducità del transito terrestre. Le chiederò di iscriversi ai casting del Nazareno che, più che un Largo, può ormai dirsi "la via ovocellulare al socialismo". Da intendersi come opzione biologica irrinunciabile per la conquista del Governo di Calabria.
Tuttavia, temo che la suddetta amica, avendo intrattenuto consuetudine, da marxista, con le categorie di "valore d'uso" e "valore di scambio", non si lascerà infinocchiare. Così come non hanno abboccato altre, con sprezzo del pericolo. Certo, qualcuna, secondo le cronache, avrebbe tentato il colpaccio autosegnalandosi a Roma, dopo essersi cimentata in una sorta di castrazione chimico- simbolica del feticcio di Nicola Irto. Ma questa è altra storia, che investe il raggio di spettanza delle creature mitologiche, metà donna e metà colpo di coda azzurra.
Ad ogni buon conto, la selezione della classe dirigente per appartenenza di genere o per identità cromosomica, in nome e per conto di una pretesa supremazia razziale della tuba di Falloppio sullo sfigato spermatozoo, è roba da trogloditi. Il fatto che tu sia, incidentalmente, una femmina non prefigura, sic et simpliciter, una tua contiguità con Rosa Luxemburg o con Simone de Beauvoir. Il Pd, invece, in questa autodistruttiva "reductio ad ficam", da una parte, abiura la sua migliore classe dirigente maschile calabra e, dall'altra, lede profondamente la dignità delle donne in gioco.
La peculiarità di produrre ovociti non fa di ciascuna di noi una statista. De Gaulle ed Eisenhower se la cavarono senza... Anche Golda Meir e Margaret Tatcher, a pensarci bene. Sennonché, la seduzione del carrierismo, inteso come risarcimento per l'antica soggezione femminile, ampiamente brandita dall'iperliberismo dottrinario, funziona alla grande presso noi altre. Resistere non è semplice. Alla faccia dello "specifico femminile"! E qui si dispiega la più fragorosa delle contraddizioni: da femminista, rivendichi l'originalità della tua lotta al sistema e poi ti fai fottere dalle sue blandizie! Ma non dovevi portare l'attacco al Cielo del Testosterone Capitalistico?
In realtà, noi altre abbiamo sfiorato a stento il controsoffitto o la tettoia. Il Mercato, che non è mai innocente, ci tiene in ostaggio, costringendoci allo scimmiottamento del forzuto competere. Cionondimeno - paradossalmente - siamo ancora al gioco di rimessa, al corporativismo autofustigante, che mendica attenzione. Ergo, se ti convocano sulla scorta del tuo gamete e non cali subito il due di picche, finisci per assecondare "la svolta della patatina". Se, viceversa, ti chiamano per meriti acclarati, oltre ogni intruppamento di genere, puoi giocartela. L'ultima svolta, a sinistra, degna di questo nome, fu quella della Bolognina. Altro che passere in "comodato d'uso"!