Se ci sono due Italie non sorprenda: ci sono pure due papi e due presidenti. Uno, quello «figo», attualmente in tournee, ha fatto tappa in Calabria. Per saperne di più, visitare le pagine di trash italiano
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Acclamato come una rockstar Conte si è dato alle groupies tenacemente appollaiate sotto palco per un selfie, una stretta di mano o «uno sguardo almeno». È l’ultimo dei divi, il Blanco del Governo. «Non si vedeva un comizio così dagli anni Sessanta» urla una fan (nata nel 1961). Le bimbe ci sono e danno i numeri. Gli iscritti al Movimento lo scortano marcandolo a uomo e per un giorno non sono burocrati ma bodyguard. Sembrano aitanti persino loro mentre traslano le reliquie dell’ei fu primo ministro in era Covid e le offrono ai fedeli. La navata supplica e l’avvocato fuoriesce dall’ampolla sciogliendo il sangue delle astanti.
Si concede, Conte. Dona il corpo, è materia. Da pixel muta in carne e della sua carne ciba la folla. Lascia il teleschermo in cui s’era fatto mito e diventa reale restando sogno. La corporatura è minuta eppure una giovane ne ammira l’altezza (siamo all’allucinazione collettiva). Ha smollato figli e marito per non perdersi lo sceneggiato in versione live e così altre sue compari che a tribuna finita restano in attesa di un cenno sotto l’effige di colui che ha lenito le sofferenze dell’isolamento apparendo in diretta nei loro soggiorni.
Solo pure lui nel monitor, solo come le visioni celestiali, solo come il Pontefice che dice la messa in piazza San Pietro deserta, forse per questo le adepte lo venerano percependolo più grande delle sue dimensioni reali: è Citizen Kane inquadrato dal basso. Ora però Conte c’è e devono toccarlo. «Mio Dio è meraviglioso». «Presidente siamo qui». «Siamo venuti da Altomonte». E poi da Paola, Fiumefreddo, Castrovillari e così via. Un gruppo di anziane visibilmente insofferenti ingoia un boccone amaro: per avere una seduta hanno dovuto ad ordinare una margherita.
Conte, pizza ed è subito primo lockdown quando gli introiti dei mulini triplicavano ed il lievito madre cresceva nei vasetti delle case assieme agli indici di gradimento del monologhista. «Siete qui solo perché mi avete visto in televisione?», mostra qualche segno di insicurezza politica il leader pentastellato, ma sulla sua stella non ha dubbi.
Un coro intona «Sei bellissimo» ed egli si manifesta da vicino. C’è chi accarezza un brandello di giacca, chi gli consegna una benedizione, chi vuole una foto, chi lo vuole nudo. Un ragazzo lascia il branco visibilmente emozionato: «L’ho toccato, l’ho toccato». Ride, è felice. Soddisfatto e incredulo come una ragazzina che ha ricevuto l’autografo dai Maneskin. Delle coalizioni Conte è Damiano e a contendersi il suo ciuffo non solo signore, il fascino del presidente influencer è genderless.
Se il delirio si traducesse in voto, per Amalia Bruni e Bianca Rende, sarebbe fatta.