Da zio Leopoldo a don Pasquale

È tempo di elezioni a San Mango D’Aquino e, come è consuetudine, nel piccolo centro del basso Savuto le promesse di posti di lavoro fioccano alla grande. In passato il motore delle promessa del “posto fisso”, del lavoro sicuro facevano capo ad un potente politico socialista: Leopoldo Chieffallo.

Ma il tempo passa e anche il potere. E così, il vecchio zio Leopodo,  nomignolo con il quale gli si rivolgono i suoi vecchi sostenitori, da padrone di San Mango si ritrova garzone. Garzone, tra l’altro, di un suo vecchio oppositore, tal Pasquale Torquato, oggi nuovo ras delle clientele del piccolo centro lametino.  Chieffallo, infatti, a lungo presidente della provincia di Catanzaro e assessore regionale nei primi anni ‘90, cinque anni fa, si ritrova Sindaco del suo paese solo grazie ad una provvidenziale alleanza con Pasquale Torquato. E Torquato, diventa così suo vice sindaco, almeno fino a quando fu costretto a dimettersi per una vicenda giudiziaria nella quale è stato coinvolto.

 

Il 10 giugno, Leopoldo Chieffallo, tuttavia, nonostante il suo blasonato background, non sarà ricandidato. Pasquale Torquato, ha deciso che si cambia. Il prossimo candidato, forse più funzionale, rispetto alla pesantezza dell’ex potente leader socialista, sarà un giovane avvocato: Luca Marrelli, Presidente del Consiglio Comunale uscente. L’avvicendamento non dovrebbe trovare ostacoli, considerato la debolezza degli oppositori, i quali hanno serie difficoltà nel presentare finanche una lista. Ma se i protagonisti del potere, palese o occulto, sono cambiati, i metodi clientelari a San Mango sono rimasti uguali al passato. A cominciare dalla regia massonica. Se con Chieffallo imperava la laica massoneria del Grande Oriente, con Pasquale Torquato, fervente cattolico, invece, troneggia la potente e santificata massoneria di  “ San Josemarìa Escrivà de Balaguer”: l’Opus Dei. Torquato, infatti, è un fervente obbediente alla religiosissima e discussa organizzazione clericale. 

 

La fabbrica dei posti di lavoro

E di posti a San Mango se ne dispensano ancora. A cominciare da quelli che vanno per la maggiore in quest’epoca di precarietà e sfruttamento: quello dei Call center. A San Mango, infatti, opera una società privata di call center, la Creative Call, che di fatto viene ospitata a costo zero presso locali pubblici. Una società che, per l’utilizzo dei locali, paga al Comune  un canone (si fa per dire) che, definirlo politico, è quasi un eufemismo. Ciò, nonostante e paradossalmente, il piccolo centro del Savuto si trovi in dissesto finanziario, il secondo della sua storia.  Ma non è finita qua. Il comune di San Mango, in una nota, ha anche comunicato  che, nella seduta del consiglio comunale del 17 aprile, è stato deciso di concedere alla stessa società di callcenter, i locali dell’ex Scuola Media. Obiettivo: 60 nuovi posti di lavoro. Il tutto motivato con la fase  dell’emergenza lavoro. Ma ancora non è finita qua. Sempre nella stessa seduta consiliare, infatti, è stato deciso di concedere i locali dell’ex RSA, una sorta di cattedrale del deserto costruita alcuni anni fa dall’ASP di Lamezia e mai entrata in funzione, uno dei tanti sperperi della sanità calabrese, alla Comunità “Incontro” di Amelia, più semplicemente conosciuta come la comunità di Don Gelmini. E anche in questo caso, l’obiettivo è quello della creazione di nuovi posti di lavoro. E a questo punto, però, si entra nel mistero. Nel giallo in salsa calabrese. Com’è possibile che il Comune si arroghi il potere di concedere qualcosa di cui non è proprietario? I consiglieri di minoranza allora decidono di vederci chiaro e scrivono al Direttore Genare dell’ASP di Catanzaro per chiedere lumi. Ricevuta la missiva, il direttore generale, a stretto giro di posta si affretta a  far sapere ai consiglieri di minoranza che è tutto falso. Scrive, infatti, il direttore generale dell’ASP, titolare della struttura ex RSA di San Mango D’Aquino : “non è stata avviata alcuna procedura, né è stato adottato alcun provvedimento, per la concessione della struttura di proprietà aziendale sito sul territorio di codesto comune” (…). In soldoni quanto certificato dal Consiglio Comunale è falso. E’ una bufala. Un falso in atto pubblico. Basterà questo a dissuadere i dispensatori seriali di promesse elettorali? Molto probabilmente no.   Ci sarà sempre qualcuno pronto a bersi qualsiasi panzana e stare al guinzaglio dei furbi e bersi cazzate. E come avrebbe detto qualche anno fa Guccini: “Che cosa posso dirvi? Andate e fate, tanto ci sarà sempre, lo sapete, un musico fallito, un pio, un teorete, un Bertoncelli o un prete a sparare cazzate!”.

 

Il profilo di Pasquale Torquato

E il “Bertoncelli” e “prete” (dell’Opus Dei), a San Mango, non è fallito affatto, anzi tutt’altro, si chiama Pasquale Torquato. È lui che dispensa e promette posti di lavoro. Ora deve portare a casa un nuovo Sindaco che gli risponda ciecamente, e lo farà statene certi.  Purtroppo la febbre elettorale alle nostre latitudini è una malattia difficile da estirpare. Arresti per corruzione elettorale e voto di scambio non bastano a dissuadere gli illusionisti della promessa elettorale. La terra promessa, è sempre la stessa: il lavoro.  Finita l’epopea di Leopoldo Chieffallo, potente ras elettorale craxiano,  a comandare nella piccola comunità del basso Savuto, ora è un personaggio meno plateale, al quale le luci della ribalta non piacciono affatto, come Pasquale Torquato appunto. Torquato, infatti, è una sorta di eminenza grigia paesana, ma comunque non meno potente di politici di rango, tant’è che,  si è ritrovato spesso al centro di vicende poco chiare nei grandi scandali di peso regionale. Il suo nome è rimbalzato sulle cronache giudiziarie per la prima volta con lo scandalo Poseidone.  

Torquato fu indagato e perquisito nella sua abitazione insieme all’On. Domenico Basile e all’On. Giuseppe Chiaravalloti, all’epoca dell’inchiesta svolgeva le funzioni di capo segreteria dell’allora assessore regionale all’ambiente Basile. Per alcuni anni fu il motore di una società, Euroservice Srl, società nella quale sua moglie e suo cognato detenevano un grosso pacchetto azionario. Nel 2014 la Euroservice, fu coinvolta in una strana vicenda a Palermo due persone furono arrestate per aver intimidito e percosso alcuni funzionari del Policlinico di Palermo che volevano disdire il contratto con la società controllata dai congiunti del Torquato.  Della vicenda se ne occupò anche il quotidiano La Repubblica. In Calabria, invece, la Euroservice riceve incarichi e vince appalti o subappalti in tanti enti della Regione. Difficile non immaginare che il potente PR dell’azienda di servizi non sia stato Pasquale Torquato. La Euroservice, infine,  la ritroviamo anche nella vicenda del Pirogassificatore di Falerna, vicenda al centro di una inchiesta giornalistica della nostra testata. Nel team di società che avrebbe dovuto gestire il progetto non solo per il comune di Falerna ma anche per quello di Nocera Terinese, Martirano e San Mango D’Aquino, infatti, c’era anche la Euroservice, nel frattempo però, i congiunti di Torquato avevano ceduto le quote azionarie ad un altro imprenditore.  Un tipo intraprendente Pasquale Torquato, vice sindaco di Leopoldo Chieffallo ma, vero deus ex machina del territorio. Tuttavia, qualche mese fa, fu costretto a mollare la carica di Vice sindaco a causa di un’altra inchiesta giudiziaria denominata Eumenidi, la quale decapitò i vertici della società di gestione dell’aeroporto di Lamezia Terme, il Torquato, almeno secondo l’accusa,   avrebbe segnalato il nome del figlio Luigi in alcune assunzioni poco regolari.  Insomma intraprendente, spregiudicato, potente ma silenzioso. La scuola dell’Opus Dei insegna misura e sobrietà e d’altronde Pasquale Torquato, nuovo signore della contea di San Mango D’Aquino, è pur sempre un timorato di Dio,  e, come tale, non manca mai ai ritiri spirituali del Opus. Le inchieste giudiziarie, i rischi del voto di scambio cosa vuoi che siano per chi, comunque, ha un potente Santo in paradiso come San Josemarìa Escrivà de Balaguer? Pasquale Torquato è come l’Araba fenice, rinasce dalle proprie ceneri.

Pablo