Forse il compenso aggiuntivo previsto dal Decreto Calabria la vera ragione di tanta ostinazione della dottoressa Panizzoli ad andare avanti con il concorso che porterà inevitabilmente a tagliare indiscriminatamente i servizi esternalizzati
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Nei giorni scorsi vi abbiamo dato conto dello strano e illegittimo concorso che sta andando in scena all’Azienda ospedaliera di Cosenza. Un concorso che nonostante una ispezione ministeriale, due interrogazioni parlamentari, una del M5s firmata dall’onorevole Francesco Sapia e un’altra targata Fratelli d’Italia a firma della deputata Wanda Ferro e l’aperta contrarietà del commissario alla sanità Saverio Cotticelli, sta andando avanti comunque, grazie alla determinazione della dottoressa Panizzoli. Questa situazione provocherà un disastro tutto calabrese: tagliare indiscriminatamente i servizi esternalizzati. Tutto ciò senza avere sufficiente personale dipendente da poter adibire a tali servizi e che, dunque finirà per penalizzare principalmente gli utenti dell’ospedale di Cosenza.
Abbiamo fatto diverse congetture e ipotesi sul perché, una bergamasca come la manager Panizzoli inviata a garantire la legge all’azienda ospedaliera si sia avventurata in terreno molto scivoloso sul piano amministrativo. Alla fine ci siamo convinti del fatto che il motore di tutto è il denaro.
E infatti la bergamasca impegnata a calpestare norme e regolamenti, evidentemente, ha come unico obiettivo incassare il compenso aggiuntivo previsto nel Decreto Calabria. Importo 50mila euro. Questo l’ammontare del malloppo.
A questo punto ci viene facile immaginare che pur di incassare questi soldi si è disposti a mandare a casa 54 operatori, molti dei quali appartenenti alle categorie protette, mettendo così a rischio servizi di pubblica utilità. In un sol colpo, dunque, la super manager scesa dal Nord per insegnarci a gestire un’Azienda produrrà un solo risultato: far perdere il posto di lavoro a 54 operatori e mettere a rischio la gestione quotidiana dei servizi essenziali, ciò gli consentirà di incassare un bel bottino extra, mentre gli operatori che svolgono un servizio all’azienda ospedaliera di Cosenza da circa 20 anni con professionalità e l’esperienza maturata, saranno a breve senza lavoro e senza prospettive. Un applauso alla dottoressa Panizzoli e si goda questi 50mila euro sulla pelle di 54 lavoratori.
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