Si può dire che una foto chiude e racchiude il senso di una giornata politica campale, fatta di fiducia e poi di sospetti e che alla fine hanno fatto scoppiare i due fratelli cosentini, i quali, ormai hanno fatto chiaramente capire che non si tireranno indietro. Neanche di fronte alla candidatura della coordinatrice regionale di Fi
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Cosa si nasconde dietro alla guerra scoppiata in Forza Italia, all’indomani della giornata che avrebbe dovuto chiudere la quadra? Il retroscena è sfizioso. Tutto parte da una foto postata sui social. È il primo piano di Francesca Pascale, fidanzata di Silvio Berlusconi, sullo sfondo, si riconosce la sagoma sfocata di un un’altra donna, attualmente al centro della dinamica politica del centrodestra calabrese, è Iole Santelli. Probabile candidata alla Presidenza della Regione per il centrodestra. Almeno secondo il profilo tracciato dai big, Berlusconi, Meloni e Salvini.
Alla base della foto una scritta: Amo la #calabria, e poi una canzone di Gigi Finzio dal titolo, “Io non mi arrendo”. Si può dire che la foto chiude una giornata politica campale, fatta di fiducia e poi di sospetti e che alla fine hanno fatto scoppiare i fratelli Occhiuto, i quali ormai hanno fatto chiaramente capire che non si tireranno indietro. Neanche di fronte alla candidatura della stessa Santelli. Per comprendere cosa sia successo, proviamo a riavvolgere il nastro della storia. Proviamo a ricostruire cosa è successo nelle ore precedenti. La Santelli, Cannizzaro e altri parlamentari di FI non calabresi, infatti, si erano imbarcati per Milano, direzione Arcore, alla vigilia del summit dei tre big del centrodestra che doveva chiudere la candidatura sulla Calabria. La delegazione incontra l’ex cavaliere e, ancora una volta, propongono al leader azzurro la candidatura di Mario Occhiuto. E fin qui nulla di nuovo e niente di strano. Il gruppo si congeda. La Santelli, invece, rimane a Milano e passa la notte a Villa Maria, residenza dell’amica Francesca Pascale e fidanzata di Silvio Berlusconi. Prima della summit, la Santelli torna Berlusconi e gli offre una via d’uscita: la sua disponibilità a candidarsi. Una disponibilità come unica opzione utile a far rientrare la posizione degli Occhiuto. Berlusconi tira un sospiro di sollievo e trasferisce questa ipotesi al tavolo degli alleati. Il resto è storia nota.
“Ma la notizia come una freccia dall’alto scocca e vola veloce di bocca in bocca”, avrebbe cantato De Andre’. E così il retroscena giunge all’orecchio di Mario Occhiuto, il quale, umiliato e mollato dall’amica Iole, trova la forza di esclamare : “No, Iole, no”. Il resto è rabbia. I supporter del Sindaco di Cosenza whatsappano parole di fuoco all’indirizzo di quella che fino a qualche ora prima non solo era la sua vice Sindaco ma anche l’amica e confidente. Il tam tam non si ferma e Roberto Occhiuto affida all’ansa parole di fuoco verso Forza Italia, preannunciando la scissione. Gli fa eco Sandra Mastella dalla Campania, la quale accusa la Santelli di aver sbagliato. Vittorio Sgarbi, invece, provoca la Lega, : “non volete il sindaco ma siete pronti a sostenere il vice?” Insomma un pasticcio. Una giornata pesante per gli azzurri calabresi. La matassa si è ulteriormente ingarbugliata.Occhiuto offeso con la Santelli. Sergio Abramo ignorato e umiliato. Sbriciolate alleanze che sembravano solidissime. Frantumate amicizie antiche. Sofo, Lega, invita a chiudere, e rilancia una vecchia idea della Lega, individuare una candidatura dal profilo civico che metta d’accordo tutti. Aveva ragione Eschillo: “La cosa peggiore per i potenti è che non possono fidarsi degli amici.”
Pablo
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