«Di fronte allo sfaldamento delle categorie politiche tradizionali, il Pd e Sel a Vibo Valentia hanno fatto una scelta precisa, optando per un percorso di massima trasparenza e partecipazione culminato con le primarie per la scelta del candidato sindaco del centrosinistra. Lo hanno fatto nonostante altri accordi avessero definito un percorso diverso, con la consapevolezza e la tenacia di una nuova generazione politica che ha fatto capire che quella strada, e un candidato calato dall’alto, non erano più ipotesi percorribili».

Lo ha detto Antonio Lo Schiavo, intervenendo ieri presso la sede cittadina di Sinistra ecologia e libertà, nel corso di un incontro con iscritti, simpatizzanti e candidati del partito alle prossime elezioni comunali di Vibo Valentia. Durante il dibattito, che ha registrato diversi interventi incentrati sugli aspetti politici e programmatici della campagna elettorale, sono intervenuti, tra gli altri, il segretario cittadino di Sel, Francesco Pacilè, il segretario provinciale dello stesso partito, Alfonso Galati, e il già candidato alle primarie del 22 febbraio, Francesco Colelli.     


«Quei piani precostituiti - ha proseguito Lo Schiavo - sono stati di fatto smantellati dalla scelta forte di fare le primarie, che si sono svolte a Vibo soprattutto per merito di Sel e del fatto che ci siamo ostinati conseguendo poi un risultato straordinario. Premiando le nostre scelte e portando circa 5300 cittadini al voto, le primarie hanno testimoniano, più di ogni altra cosa, il fermo desiderio di cambiamento della nostra città. Un dato, quello delle primarie, che però a mio avviso non è stato adeguatamente compreso e valorizzato e che qualcuno ha provato ad offuscare adombrando dubbi sul loro svolgimento e provando a rovesciare il tavolo con accuse infamanti che si sono rivelate un bluff. Ma il risultato rimane ed è politicamente rilevante, perché ci consente di continuare a ragionare in termini di coalizione, tra Pd, Sel e liste civiche, delineando sempre più la coalizione stessa per ciò che effettivamente è: uno schieramento composto da chi ha sempre realmente creduto nelle primarie fin dall’inizio, mentre altri soggetti politici, che nelle primarie non hanno mai creduto, hanno fatto scelte diverse. Non ho pregiudizialmente chiuso la porta a nessuno, ma è chiaro che determinati passaggi, dopo le prese di posizione forti che ci sono state, non potevano risolversi come se niente fosse. Sicché non vedo alternative: chi ha dimostrato di non credere allo strumento delle primarie, e alle regole che ci eravamo dati, di fatto si è messo alla porta da solo. Noi continuiamo a farci promotori di una proposta di discontinuità rispetto ai metodi e alle logiche del passato, che ha come obiettivi la normalità, la dignità e la speranza per la nostra città. Lo facciamo con un programma condiviso, pragmatico e concreto, che mette bene in evidenza le priorità della nostra azione amministrativa, rivolte alle politiche sociali, al decoro urbano, alla risoluzione delle emergenze legate ai servizi e all’ambiente, dall’acqua ai rifiuti, e alla valorizzazione dei beni culturali della città».