Sulla candidatura di Mario Oliverio non si sbilancia ma non ha dubbi nel dirsi convinto che il Governatore calabrese riuscirà a chiarire la sua posizione davanti alla giustizia italiana. Nicola Irto, presidente del Consiglio regionale della Calabria, in una intervista rilasciata alla nostra emittente, si apre sul destino del Partito democratico a Roma come a Catanzaro, sul rischio che la Calabria può correre se il Parlamento decidesse di portare avanti la riforma del regionalismo differenziato e mette i paletti sulle riforme che Palazzo Campanella ha varato e varerà da qui sino alla fine della decima legislatura.

L'errore del Pd

«L’errore più grosso che ha fatto il Pd - ha detto Nicola Irto - è stato quello di non andare al congresso subito dopo la sconfitta patita a marzo. Quello che spero oggi e che i nostri circoli ritornino ad essere quello che erano un tempo: un motore di partecipazione popolare, un centro di discussione e confronto. Spero - ha detto ancora il presidente del Consiglio regionale della Calabria - che nel giorno delle primarie tanta gente decida di spendere il proprio tempo per far ripartire il Partito Democratico».

Il commissariamento del partito in Calabria

Quel Pd che in Calabria è di nuovo commissariato ed è stato affidato alle cure dell’ex senatore Graziano. «Un politico di razza» al quale Nicola Irto fa un’apertura di credito. «Sarà in grado di fare bene il proprio lavoro - ha detto Irto - e da parte nostra avrà tutto il sostegno necessario».

Il regionalismo differenziato

Sul tema del regionalismo differenziato, poi, il presidente del Consiglio regionale non ha avuto dubbi: «Si tratta di una secessione mascherata. C’è il rischio concreto che il Sud si allontani sempre di più dal resto del Paese e, anche per questo, spero che l’emiciclo di Palazzo Campanella sappia trovare quella coesione sperata e partorisca un documento unitario da portare al tavolo della discussione romana».

Le riforme

Sulle riforme, infine, Nicola Irto ci tiene a sottolineare il grande sforzo in trasparenza fatto durante questi quattro anni di amministrazione. Un lavoro che, fra le altre cose, ha portato ad un sensibile taglio dei vitalizi con il dirottamento delle somme recuperate messe in bilancio per attivare nuovi percorsi di crescita culturale e sociale dei cittadini calabresi.