«Il 4 marzo non si deciderà soltanto il nuovo governo ma le sorti dell’intero Paese Italia. Il mio invito al voto non è soltanto a sostegno della forza politica che rappresento o contro quello che per tanti è il più grande nemico di questa tornata elettorale cioè l’astensionismo ma è un vero proprio atto di fede verso ciò in cui si crede e che rappresenta la vera via d’uscita dal quel baratro in cui in questi ultimi anni è sprofondato l’intero Paese e di cui la Calabria ne ha fatto le spese maggiori», così l’avvocato Andrea Gentile si è espresso nei suoi ultimi incontri, dal Tirreno all’Ionio Cosentino militanti e simpatizzanti di Forza Italia, sempre più numerosi e con quel senso di appartenenza mai venuto meno, hanno riconosciuto nel candidato Gentile, e non soltanto nel collegio uninominale di Castrovillari-Paola nel quale l’avvocato è candidato, un degno rappresentante istituzionale del suo partito e della sua terra d’origine in quello che sarà il prossimo Governo. Plausi in ogni incontro, dove a farla da padrone sono le sale gremite e la concretezza di discorsi che si oppongono al nulla di chi ha deciso di scendere in campo ma con le ossa rotte da anni di fallimenti e di chi chiede consiglio sulle azioni da intraprendere manifestando la totale incapacità all’azione politica e la non conoscenza dei territori e delle comunità a cui ci si presenta.

 

A Belmonte Calabro erano in molti a sostenere Andrea Gentile, che in maniera incisiva ha detto: «Noi rappresentiamo l’unica forza trainante di questo Paese; meno tasse, meno burocrazia, più lavoro, più sicurezza, giovani e famiglia sono i capisaldi del programma di Forza Italia e a differenza di ciò che si vocifera o di altri noi siamo l’unici che parlano di azioni concrete, si presenta sui territori con dei programmi ben precisi e che a messo su una squadra coese e pronta a governare».

 

E fa riferimento a quel 40% che la coalizione di centro-destra, confermato dagli ultimi dati, ha raggiunto e continua affermando: «gli incontri degli ultimi giorni, il viaggio sui territori palmo a palmo, non soltanto mi confermano ciò ma orgogliosamente posso dire che anche la nostra regione ha deciso di voltare pagina. Stanca di slogan e di proclami in pompa magna che nella realtà non hanno concretezza sa che l’unico voto giusto e utile è quello che porterà il centrodestra ad avere la maggioranza per governare».

 

E Gentile, in quelli che sono ormai gli ultimi incontri, incalza prendendo in prestito anche le parole e l’invito di Berlusconi, sul voto utile: «ha ragione Berlusconi quando dice che gli altri partiti sono scatole vuote, e in regioni come la nostra anche estremamente pericolose perché mancano di coerenza, a volte anche con se stessi, di unione e soprattutto di una reale strategia che porti la Calabria fuori dallo stato di emergenza in cui versano tutti gli ambiti e settori. Il Voto utile non è soltanto una scelta di appartenenza ma soprattutto di responsabilità! Quella che sino ad oggi è mancata e ha portato al susseguirsi di Governi non eletti, di perdita di credibilità di quello che una volta era il Bel Paese e dell’abbandono totale di regioni come la nostra che si è accontentata di briciole offerte qua e là senza tener conto delle reali esigenze dei vari territori, o troppo poco o non adatto a dare reali risposte e soluzioni».
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Quel senso di responsabilità a cui ha fatto riferimento lo stesso Berlusconi e nelle sue ultime dichiarazioni, parafrasando Nenni, ha detto: «O Forza Italia o il caos”, “ed è proprio questo che dobbiamo evitare, – conclude l’avvocato Gentile – raggiungere la maggioranza è l’unico modo che abbiamo per garantire la stabilità, scongiurare l’ipotesi di dover tornare alle urne in breve tempo, e dare finalmente all’Italia la possibilità di avere un Governo saldo ed eletto dal popolo. Lo vogliono gli italiani, lo vogliamo noi, la Calabria tutta, che ha tutte le carte in regola per presentarsi con proposte che servono allo sviluppo e alla crescita dell’intero Paese. Il Porto di Gioia Tauro riconosciuto come ZES, non serve soltanto alla Calabria ma rappresenta realmente il Porto del Mediterraneo, a cui bisogna guardare e su cui saper investire per riacquistare attendibilità anche agli occhi dell’Europa, che oggi ci osserva pronta a bacchettarci nuovamente se non ci riappropriamo di quel ruolo di prestigio che le è proprio e che negli anni del governo Berlusconi aveva raggiunto una credibilità internazionale. Votare oggi significa prendersi carico di tutto questo, avere coscienza che il proprio voto è “utile” al rinnovamento, al cambiamento, al progresso che non può più attendere».