Il procedimento di verifica dovrà concludersi entro centoventi giorni dal ricevimento della richiesta. La decisione dell’ente sovracomunale potrebbe però guastare i piani Rfi per il raddoppio del tunnel Santomarco
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La Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per la provincia di Cosenza, ha mosso un primo passo formale nel verso di una richiesta presentata dal movimento politico-culturale “Rete dei Beni Comuni” (Rbc), dando riscontro alla richiesta formale presentata dal capogruppo consiliare Andrea Signorelli, che da anni sta muovendosi a tutela della “Ferrovia storica Paola-Cosenza”.
In buona sostanza, l’ente sovracomunale ha preso in considerazione la possibilità di percorrere l’iter per la “Dichiarazione di notevole interesse pubblico” da conferire all’antica infrastruttura, mediante un procedimento di verifica che, secondo la prassi burocratica, dovrà concludersi entro centoventi giorni dal ricevimento della richiesta.
Nel suo riscontro, la Soprintendenza ha inoltre precisato che, in ogni caso, «le cose immobili appartenenti allo Stato, alle regioni, agli altri enti pubblici territoriali, nonché ad ogni altro ente e istituto pubblico e a persone giuridiche private senza fine di lucro, aventi più di settant’anni ed opera di autore non più vivente, sono sottoposte a tutela. Pertanto, per tali immobili si applica tale disciplina fino ad avvenuta Verifica di Interesse Culturale».
Quattro mesi, quindi, per stabilire l’attribuzione di un riconoscimento che, una volta ratificato, aprirebbe scenari del tutto inediti per l’intero territorio attraversato dai binari dismessi, oggigiorno in stato di abbandono. La “Ferrovia storica Paola-Cosenza”, diverrebbe così un tracciato tutelato per legge, così come richiesto da Rbc nel corso delle innumerevoli iniziative condotte nel tempo, finalizzate al il recupero e alla valorizzazione di un importante attrattore turistico.
Secondo il movimento che a maggio scorso candidò a sindaco proprio Signorelli, un vincolo di tale importanza potrebbe essere la premessa per «attivare un'innovativa filiera turistica in grado di contribuire ad uno sviluppo sostenibile per i comuni di Paola e di San Lucido in particolare, con la creazione di diversi posti di lavoro e movimentazione delle economie locali».
Tale intenzione si scontra però con i piani di Rfi, società che per realizzare due nuove gallerie sotto al monte Luta (ormai noto come “raddoppio del tunnel Santomarco”) ha previsto la demolizione della prima parte del tracciato della ferrovia storica del 1915, con conversione di una sezione in strada, «ignorando del tutto – ribadisce il consigliere comunale – il valore antropologico, culturale, artistico e ambientale di quest'opera. Si tratta infatti di un raro esempio di cremagliera a scartamento ordinario».
Proprio per questo motivo, Andrea Signorelli ha ribadito che «la circolare n. 33 del 13.10.2022 a firma del Ministero dell'Economia e delle Finanze, con la quale si stabilisce il criterio secondo cui tutte le misure dei Piani nazionali per la ripresa e resilienza (PNRR), sia riforme che investimenti, debbano soddisfare il principio di “non arrecare danno significativo agli obiettivi ambientali”. Tale vincolo si traduce in una valutazione di conformità degli interventi al principio del “Do No Significant Harm” (DNSH). Altro aspetto carente nell'ipotesi progettuale formulata da RFI per le nuove gallerie, sia in termini di rispetto ambientale che di pericolosità dal punto di vista geologico e sismico del nostro territorio, anch'esso opportunamente segnalato nei giorni scorsi da questo Gruppo consiliare. Sotto questo punto di vista – ha concluso il consigliere comunale paolano – confidiamo nel buon senso generale e in una modifica sostanziale del progetto presentato, puntando sul recupero dell'esistente, la salvaguardia dell'ambiente e la tutela della salute dei cittadini. Il primo passo da compiere è la dovuta interruzione della Conferenza di servizi da parte di RFI S.p.A.».