Il consigliere regionale denuncia la confusione che impera nella gestione della pandemia e punta il dito su Cittadella e Ufficio del commissario: tanti i dubbi sulle mancate assunzioni e l'utilizzo parziale delle dosi consegnate
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Grande è la confusione sotto il cielo, ma la situazione – checché ne pensasse Mao – non è affatto eccellente. Il caos intorno alla somministrazione dei vaccini anti covid in Calabria prosegue, i contagi crescono. E al coro dei tanti in preda allo sconforto si unisce anche Carlo Guccione, che chiede al commissario Longo e alla Regione risposte che chiariscano i mille dubbi sulla gestione della pandemia a queste latitudini.
Oltre 60mila dosi inutilizzate
Il consigliere regionale paventa il rischio che nelle Asp e nelle Ao calabresi non ci siano dosi a sufficienza per somministrare la seconda ai pazienti ultraottantenni che devono completare il ciclo vaccinale. E a riguardo pone domande ben precise, partendo dal numero di fiale consegnate e da quello delle utilizzate in Calabria in base ai dati del Ministero: le prime sono 234.720, le seconde solo 173.733, ossia in 25,8% in meno. «Perché le altre - domanda Guccione - sono ancora ferme e giacciono nei frigoriferi? E quali sono criteri di distruzione dei vaccini per ogni Asp della Calabria e, di conseguenza, come vengono poi suddivisi sui territori?».
Il mistero delle assunzioni
ll democrat vuol conoscere tutta la verità dall’Ufficio del commissario e dalla Cittadella, anche perché sono molti gli aspetti ancora da chiarire e non riguardano solo le forniture di vaccini. C'è, ad esempio, pure il problema del personale insufficiente: «Quanti infermieri di comunità sono stati assunti dei 320 previsti per la Calabria con risorse predisposte dal governo nazionale? Rispetto alle Unità speciali di continuità assistenziali (Usca) quanti medici e infermieri sono attualmente operativi, considerando che per ciascuna Usca bisognerebbe assumere 4 medici e 4 infermieri? Che fine ha fatto il personale sanitario reclutato con il bando Arcuri dello scorso dicembre 2020, destinato all’assunzione di 3.000 medici, 12.000 infermieri e assistenti sanitari per la campagna vaccinale, per implementare i punti vaccinali nel nostro Paese? In Calabria quante persone sono state assunte e in quali punti vaccinali operano?», incalza.
Il progetto sparito
Gli interrogativi di Guccione sono tanti, le risposte sul tema fino a questo momento nessuna. Tant'è che il consigliere parla di «diverse ombre sull’incapacità di organizzare un Piano straordinario di vaccinazione di massa», dimostrate dalla necessità di inviare sul territorio «un team di pianificatori della Difesa e della Protezione civile a sostegno della Regione e del Commissario ad acta». Nel frattempo la regione resta in fondo a tutte le classifiche e non certo per un destino cinico e baro. «Semplicemente qualcosa non ha funzionato e continua a non funzionare nel sistema di gestione della Regione e dell’Ufficio del commissario», il commento di Guccione. Che a riprova del suo giudizio cita un ultimo esempio: «Ad agosto 2020 fu adottata una delibera che prevedeva, tra l’altro, l’efficientamento della Rete vaccinale dell’Asp di Cosenza in relazione alla pandemia. Venne prevista una spesa di 900mila euro ma, ancora oggi - conclude - non si riesce a capire che fine abbia fatto questo progetto di potenziamento».