«Chiediamo che il ministro della Salute valuti l’opportunità di nominare nell’immediato un sub-commissario ad acta che induca il commissario Scura - da rimuovere al più presto - a riportare alla normalità la Sanità in Calabria». Questo è quello che diceva e chiedeva il deputato 5 stelle Francesco Sapia in aula, lo scorso 13 luglio, avanzando un’interpellanza urgente al Ministro della Salute Giulia Grillo.

E già da allora la prospettiva che Scura fosse rimasto al suo posto e avesse avuto di li a poco, con la nomina di un sub commissario, una stampella per il governo della sanità calabrese, aveva preso sempre più forma. Salvo però che lo stesso Sapia, qualche giorno dopo, ai microfoni de LaC News 24 confermava l’imminente chiusura della parentesi commissariale calabrese. «Scura non può rimanere qui in Calabria – queste le dichiarazioni, forti, di Sapia del 6 settembre scorso –, siamo allo stremo. È chiaro che va rimosso e rimpiazzato da una persona rigorosa che dia dignità al malato». Insomma, parole chiarissime, in linea con le battaglie di cui da sempre Sapia è in prima linea.

 

Le prospettive tra Roma e la Calabria cambiano sempre

Ma nel tragitto tra Roma e la Calabria le cose cambiano, da sempre, e probabilmente anche questa decisione ha subito qualche mutamento. Atteso che proprio ieri il Governo ha confermato il mantenimento dei regimi commissariali, anche per la sanità in Calabria. Un cambiamento di strategia che probabilmente non piace a Sapia, tantomeno alla deputazione calabrese, che avrebbero voluto, invece, una defenestrazione tout court dell’ingegnere di Alfedena.

Fatto sta che Scura è ancora fermo al suo posto e probabilmente lo rimarrà ancora per lungo tempo. Sicuramente affiancato da un controllore che, però, non avrà poteri decisionali quanto il Commissario.

 

Ora la partita sulla sanità se la giocheranno in tre 

Insomma, tutto (o quasi) rimarrà come ora. Con i disagi e le polemiche che addirittura potrebbero triplicarsi rispetto ad adesso. Già, perché se prima la disputa sul governo della sanità era circoscritta a Oliverio e Scura, ora il contenzioso sarà a tre. Con quale giovamento, ancora non si sa. Perché, ribadiamo, le decisioni finali rimarranno sempre e comunque in capo al Commissario ad Acta che è e continuerà a rimanere (salvo ripensamenti o altre decisioni) Massimo Scura. E andrà bene così. Del resto, non converrebbe a nessuno togliersi di mezzo un facile bersaglio. Nemmeno al Movimento 5 stelle.