L'Assemblea che avrebbe dovuto svolgersi il 13 luglio viene spostata al 17. Troppe le assenze preventivate per quella giornata, compresa l'impossibilità di Oliverio. In discussione ci sarà il rendiconto di Palazzo Campanella
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Slitta la seduta di Consiglio regionale che era stata messa in calendario per venerdì 13 giugno. Impegni istituzionali del governatore Mario Oliverio e numerose assenze annunciate hanno convinto il presidente del Consiglio Nicola Irto a modificare il programma previsto dalla Conferenza dei capigruppo. La massima assemblea elettiva calabrese tornerà a riunirsi il prossimo 17 luglio con il medesimo ordine del giorno.
Tra i punti più delicati l’approvazione del rendiconto di palazzo Campanella, che copre i costi di funzionamento del Consiglio, che non può essere messo a rischio dai soliti “buchi” all’interno della maggioranza.
Per evitare ogni possibile sbavatura, dunque, Irto ha deciso di procedere con la massima prudenza e mediare fra le esigenze di tutti in modo tale da garantire la partecipazione più ampia alla seduta. Si ricorderà, infatti, che in occasione delle ultime otto sedute di Consiglio, per ben sette volte i lavori sono stati interrotti per assenza del numero legale. Una circostanza che ha evidenziato tutti i problemi di tenuta di una maggioranza che vive un profondo momento di crisi. Dopo l’autosospensione di Domenico Bevacqua dal gruppo del Pd a palazzo Campanella, non si ferma il lavorio dei vari Carlo Guccione e Enzo Ciconte che cercano i numeri per formare un gruppo autonomo e formalizzare la propria posizione critica nei confronti del governatore Oliveiro e della gestione del gruppo democrat da parte di Sebi Romeo.
Da più parti continua ad invocarsi una verifica interna alla maggioranza per trovare un accordo che consenta di arrivare alla fine della legislatura senza ulteriore sbavature. Ma le richieste, almeno fino a qui, non hanno trovato alcun valido interlocutore.
Sempre il prossimo 17 luglio il Consiglio regionale dovrebbe poi procedere alla surroga di Giuseppe Mangialavori, eletto senatore con Forza Italia, con Claudio Parente, primo dei non eletti nella circoscrizione di Vibo. Non hanno avuto esito i reclami e le diffide formulate da Gianpaolo Chiappetta che dovrà adesso rivolgersi alla Magistratura ordinaria per poter tutelare il proprio diritto.