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Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin durante l'incontro dedicato al "Patto per la Salute 2014-2016", per conoscere e discutere i termini dell'accordo tra Stato e Regioni, Roma, 5 agosto 2014. ANSA/FABIO CAMPANA
Meglio rinviare tutto a tempi migliori. Come al solito, quando la temperatura in casa Pd comincia a salire, la scelta dei vertici è quella di prendere tempo per far rasserenare gli spiriti. E così pare destinata a slittare ancora la riunione chiarificatrice che doveva esserci all’inizio della prossima settimana. Troppe lacerazioni e troppe questioni irrisolte per arrischiare un summit.
Il faccia a faccia tra il governatore Oliverio e il ministro Lorenzin sulla sanità calabrese ha lasciato strascichi al vetriolo destinati a scuotere il partito nelle prossime settimane. Il governatore, che con Ncd ha ormai ottimi rapporti ha tracciato un quadro allarmante al ministro e, di fatto, chiesto di confinare l’azione del commissario ad acta per il piano di rientro dal debito Massimo Scura, renziano di ferro e qui arrivato su esplicita indicazione di Lotti. Una presa di posizione che ha spaccato il partito calabrese. L’area dem è tutta con Oliverio. Così come i segretari provinciali dei Giovani Democratici della Calabria, Mario Valente, Michele Rizzuti, Luigi Tassone, Domenico Giampà, Francesco Danisi e Leo Barberio che hanno chiesto l’allontanamento di Scura e Urbani. "Chiediamo con forza al segretario del Pd, nonché presidente del ConsiglioMatteo Renzi affinché, quanto prima possibile, per il bene della nostra regione e per quel principio salvifico di autodeterminazione e forza di volontà in svariate visite nella nostra regione da egli ribadito, provveda con celerità alla rimozione dall' incarico commissariale di Scura e da quello sub-commissariale di Urbani. Riteniamo, difatti, importantissimo per questa terra - prosegue la nota dei Gd - provvedere ad una strategia di risoluzione e riorganizzazione della spesa sanitaria e della rete ospedaliera da attuare in sintonia con le impellenti necessità della popolazione calabrese tutta vittima, in questi lunghi e bui ultimi anni, di continue privazioni e razionalizzazioni a danno del loro sacrosanto diritto alla salute. Per i diritti e la dignità della nostra gente".
I renziani, invece, non pare abbiano gradito molto la fuga in avanti di Oliverio, ormai stufi del suo ruolo da uomo solo al comando. Il dissenso, però, stavolta pare essere trasversale e aver coinvolto forze esterne alla maggioranza come Ncd che non vuole certo rischiare di perdere Urbani.
Nella confusa dinamica democrat di ieri, ovviamente, non è mancata la solita stilettata di Carlo Guccione, diventato ormai il principale oppositore all’azione di Mario Oliverio. L’ex assessore al Lavoro ha nuovamente puntato l’indice contro il Por recentemente approvato dal Consiglio regionale. “La Calabria rischia di apparire la solita regione approssimativa, arruffona ed incapace di programmare adeguatamente le ingenti risorse destinatele dall’Unione Europea. Avremmo potuto certamente evitare la pessima figura fatta sul Por Calabria 2014-2020, se soltanto fossero stati presi in considerazione i consigli dati e ripetuti, fino nell’ultimo consiglio regionale del 31 agosto scorso, su qualità, attendibilità e datazione degli indicatori per la valutazione dei programmi operativi regionali nel rispetto delle normative europee”. Questo lo sfogo di Guccione, a margine della conferenza stampa sull’emergenza sanitaria territoriale, in particolare sul poliambulatorio cittadino, svoltasi presso il Comune di Cassano.
Ed allora meglio prendere tempo e confermare le prenotazioni aeree in vista di Milano dove c’è attesa per la festa del Pd. Un weekend denso di appuntamenti che vedrà sabato un seminario proprio sul Sud e domenica le conclusioni del premier Renzi. Magari ci saranno buone nuove in ordine al masterplan che dovrebbe salvare le Regioni meridionali e, comunque, l’occasione sarà ghiotta per fare il punto insieme ai big di riferimento.
Riccardo Tripepi