«Poco prima che le telecamere di Report mandassero in onda l'ennesimo servizio sul caos vaccini in Lombardia, in Calabria ovvero dove le cose non vanno molto meglio su questo fronte, e su tanti ulteriori aspetti, si svolgeva un consiglio regionale vergognoso. Sì, e io non esito a dirlo. Anzi, lo ribadisco senza alcuna remora. Considerato come sia andata in scena un'altra farsa personale del reggente Nino Spirlì, che ormai pensa forse più agli aspetti folkloristici della posizione di grande prestigio, ma anche di altrettanta delicatezza, da lui occupata per cui è ripreso dalla stampa nazionale e soprattutto caricaturato dal brillante comico-imitatore Maurizio Crozza». Così in una nota il leader di Tesoro Calabria, Carlo Tansi.

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«La questione, tuttavia, è che qui non si discute delle scelte comunicative più o meno felici del presidente facente funzioni quanto della salute dei calabresi. Un'assoluta priorità un po' per tutti, ma non per l'attuale numero uno della Regione che di Sanità pubblica, ma pure privata, non ne parla forse per evitare guai, probabilmente dietro suggerimento di alcuni scaltri soggetti i quali gli devono aver consigliato di tenersi alla larga da uno dei temi più scottanti in discussione. Stesso dicasi - continua Tansi - per la 'ndrangheta riguardo a cui non l'ho visto assumere una posizione forte. Mai, anche se questa è come ovvio un'altra storia. La sostanza, dunque, è che sembra un passante. Uno bravo, dal suo punto di vista chiaramente, a tenersi anni luce lontano dai temi più spinosi. Argomenti da cui in parecchi cercano di fuggire, però ineludibili per la classe politica e dirigente calabrese.

Gli spieghi infatti il cerchio magico leghista, se non lo sa già, che un governatore, oltretutto di una regione in grave difficoltà come la Calabria, deve essere ogni giorno in trincea e, invece di dedicarsi ai video per Facebook o andare negli stadi ad assistere alle partite di calcio della sua squadra del cuore, lavorare sodo, anche la notte, per rendere ad esempio assai più efficiente il sistema sanitario calabrese. Un settore che qui da noi, emergenza Covid a parte, ha al contrario sempre fatto acqua un po' da tutte le parti e necessita quindi di essere ampiamente migliorato, pure mediante l'implementazione dei servizi. Un fattore determinante per salvare la vita a molti calabresi e porre anche fine alla piaga dell'emigrazione per motivi di salute».