«Il contenzioso con il fondo governativo tedesco è stato risolto». Così Roberto Occhiuto ha dato la «buona notizia» al Consiglio regionale. Una notizia che chiude sostanzialmente la vicenda dell’acquisto delle quote del socio privato di Sorical, la multinazionale Veolià. Una vicenda complicata visto che sulle quote della multinazionale c’era un pegno di un fondo bancario governativo tedesco per i premi della società Veolia.

Ma a differenza di quanto si sapeva già, e quindi che le quote sarebbero state acquistate – e l’operazione era stata data per conclusa dall’assemblea dei soci – attraverso la finanziaria regionale Fincalabra. Ora lo scenario è cambiato, ed è lo stesso Occhiuto ad annunciare che il closing dell’operazione è previsto per il prossimo 15 giugno, quando l’assemblea di Sorical, sarà chiamata all’acquisto delle azioni proprie.

«Di questa operazione – ha detto il presidente della giunta - si parla da anni. L’ostacolo era rappresentato dalla disponibilità, e dalle modalità, del fondo tedesco a cedere le quote. Mi sono permesso di ricordare che la strada più semplice era fare fallire Sorical, quindi o Veolià decideva di investite e il pegno valeva qualcosa, oppure, stando le cose come stanno oggi, senza investimenti e con il fallimento non sarebbero valse niente».

«Siamo riusciti a convincere i tedeschi – ha continuato Occhiuto - che Sorical può acquistare le proprie quote al prezzo di un euro. C’è una convenzione tra socio privato e regionale, datata 2004, nella quale sia il socio privato sia la Regione si impegnavano a fare investimenti che nessuno però ha fatto. Gli atti propedeutici che stiamo votando oggi, sono fatti per capire quali sono i rispettivi obblighi dei soci di Sorical».

Insomma, bisogna capire se le inadempienze sono superiori a tutto il resto. «Se tutto va secondo programma, dal 15 giugno Sorical sarà completamente pubblica. Solo dopo torneremo in Consiglio per aprire un dibattito tra maggioranza e opposizione per capire se Multiutility debba essere completamente pubblica, come noi pensiamo, e come debba vedere coinvolti la Regione e il sistema delle autonomie locali».