Decima puntata di Perfidia, questa sera andata in onda su LaC Tv. E gli ospiti di Antonella Grippo, autrice e conduttrice del seguitissimo format in onda su LacTv, non hanno tradito le attese.

Si può essere sindaci e parti in causa nello stesso tempo? Al quesito della giornalista di Sapri, hanno risposto due primi cittadini molto noti e molto esposti in questa tornata elettorale: Sergio Abramo e Michele Conia.

Due sindaci di Calabria – l’uno di Catanzaro, l’altro di Cinquefrondi - dal tratto opposto, che si sono confrontano nel rush finale della campagna elettorale: Sergio Abramo è approdato a Coraggio Italia del presidente della Regione Liguria Toti, e Michele Conia appassionato sostenitore delle ragioni di de Magistris riveste la carica di responsabile regionale di demA.

Abramo ha affermato, all’inizio della trasmissione che «Jole Santelli aveva tutta l’intenzione di rivedere la giunta e aveva anche detto che avrei dovuto far parte della squadra. Non l’ho mai detto ma lo sanno tutti. Ho avuto un po' di conflittualità con lei quando si è candidata però poi mi sono accorto che era una donna libera e che voleva fare per la sua terra ma aveva bisogno di una squadra».

Il sindaco di Catanzaro, inoltre, ha attaccato de Magistris sostenendo che la Calabria «non ha bisogno di essere governata da un non calabrese».

Conia dal canto suo ha risposto colpo su colpo, sottolineando per esempio la doppia morale nel centrodestra di «essere garantisti quando si tratta di uno di voi e giustizialisti quando la giustizia colpisce un avversario politico». E sulla polemica a distanza tra Borsellino e la Bruni, Conia: «Su Borsellino: «Sulla dichiarazione e posizione di Borsellino non prendo le distanze, ma non la faccio mia per rispetto degli elettori e di tanti candidati che conosco nelle altre coalizioni».