La mozione di sfiducia nei confronti del rettore Gino Crisci, votata dal Consiglio degli Studenti all’unanimità dei presenti, mancavano all’appello i rappresentanti di Sud e Unidea, è un atto politico senza precedenti per l’Università della Calabria. Un atto politico ma privo, per adesso, di conseguenze pratiche. Infatti, nonostante renda ancora più evidente e tangibile il diffuso malessere attraversato da una parte maggioritaria delle rappresentanze studentesche, questa delibera non produce effetti sull’attività degli organismi dell’ateneo.

La palla passa al Senato accademico

E' il Senato accademico l’organo deputato a sfiduciare il rettore. Per questo il Consiglio degli Studenti ha già chiesto a Gino Crisci di convocarlo al più presto. In quella sede, secondo lo Statuto, la mozione dovrà essere proposta da un terzo dei membri ma, affinché sia approvata, occorre il voto favorevole di almeno due terzi dei suoi componenti. Infine, una volta superata questa votazione, alla stregua di un referendum confermativo, la sfiducia deve essere sottoposta al corpo elettorale, costituito dalle seguenti categorie: tutti i professori di ruolo e i ricercatori; tutto il personale tecnico-amministrativo e i dirigenti di ruolo; gli studenti facenti parte del Consiglio degli Studenti e gli studenti facenti parte dei Consigli di Corso di Studio.

La partita delle elezioni studentesche

Resta in piedi la partita delle elezioni studentesche, rinviate nello scorso mese di maggio per il ricorso al Tar di una studentessa esclusa dalle liste dei candidati. La giustizia amministrativa, sul ricorso, si è espressa a luglio. Sette mesi sono trascorsi inutilmente senza andare alle urne. Gli attuali rappresentanti nel Consiglio degli Studenti e nei consigli dei dipartimenti e dei corsi di laurea sono quindi in carica oltre il normale periodo di due anni indicato dallo Statuto. Ed essendo in carica, potrebbero addirittura partecipare al voto, in calendario a luglio 2019, per scegliere il nuovo rettore, qualora non si procedesse, entro luglio appunto, allo svolgimento delle elezioni studentesche.

La difesa di Mazzitelli

Diego Mazzitelli, rappresentante degli studenti in consiglio d’amministrazione ed esponente di Unidea, e dunque in contrapposizione a Rinnovamento è Futuro e Athena che invece sono ostili al Magnifico, in una lunga nota difende a spada tratta tutte le scelte del rettore. I contestatori di Crisci lo hanno chiamato direttamente in causa, sostenendo che la sua presenza nel CdA sia illegittima, avendo egli vinto il dottorato di ricerca in scienze economiche e aziendali. «Non ho perso il mio status di componente dell’elettorato passivo del Consiglio di amministrazione – si difende Mazzitelli – in cui infatti figurano, come indicato nella Statuto, anche gli studenti, come nel mio caso, iscritti al dottorato di ricerca, oltre agli iscritti ai corsi di laurea triennale e magistrale».