Nella decisione del Tar che ha ordinato la riapertura delle scuole, i rappresentanti del Movimento Melicchio, Ferrara, Orrico, Scutellà, Auddino e Misiti vedono la conferma del fallimento della Regione
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«Ancora una volta il Tar ha bocciato l’ordinanza di sospensione dell'attività didattica in presenza di Nino Spirlì. Siamo quindi di fronte all’ennesimo atto che conferma l’incapacità amministrativa del Presidente facente funzione, che si ritrova in quel posto non perché eletto dai cittadini calabresi e che continua ad inventare provvedimenti che non sa scrivere e che non è legittimato ad adottare».
Così in una nota i parlamentari del Movimento 5 Stelle Alessandro Melicchio, Laura Ferrara, Anna Laura Orrico, Elisa Scutellà, Giuseppe Fabio Auddino e Massimo Misiti.
«Ormai è una regola che le ordinanze di questo presidente per caso, per sfortuna della Calabria, vengano bocciate dalla magistratura - si legge in una nota -. Questo va a scapito della formazione degli studenti: così facendo le scuole non riescono ad organizzare a dovere le loro attività, con grande difficoltà dei genitori ad adeguarsi a questi continui cambi in corsa. D’altronde è evidente - continuano i parlamentari pentastellati - l’oscurantismo culturale leghista. Non capiscono che la formazione è un diritto costituzionale, la scuola è l’elemento centrale per la vita di una comunità ed è necessaria - in tutta sicurezza - a dare strumenti culturali che sono fondamentali».
Da qui l’esortazione rivolta a Spirlì «ad attuare i provvedimenti nazionali e solo gli atti necessari, urgenti, dovuti o costituzionalmente indifferibili».
«La smetta di giocare con il suo ruolo – concludono i parlamentari 5 stelle - tirando fuori colpi di mano senza averne la competenza e neppure la capacità di scrivere i provvedimenti in maniera conforme alla legge. La scuola rappresenta il nostro futuro, attraverso la formazione dei nostri ragazzi, non la si può utilizzare per alimentare uno scontro politico. Dobbiamo liberarci al più presto di questa classe politica indecente, e lo faremo alle prossime elezioni regionali, perché la Calabria è stanca di avere amministratori incapaci di svolgere il loro lavoro»