L’ex consigliere comunale del Pd, Marco Ambrogio, non più di un paio di giorni fa, aveva accusato l’Amministrazione uscente di aver utilizzato gli incentivi economici e le progressioni di carriera dei lavoratori del Comune allo scopo di favorire gli “amici degli amici” e fare proseliti in vista del voto della prossima primavera. E tutto, a discapito degli altri dipendenti e di ogni valutazione di merito e competenza. Immediata la risposta dell’ex assessore comunale con delega al Personale, Massimo Bozzo che ha ricordato ad Ambrogio come i criteri per assegnare gli adeguamenti contrattuali sono il frutto di una contrattazione con le organizzazioni sindacali iniziata sei mesi fa e che i parametri adottati sono stati concertati con le parti sociali e con gli stessi lavoratori.


Due posizioni, quelle di Ambrogio e Bozzo, diametralmente opposte. Per capire dove sta la verità, abbiamo sentito la segretaria generale della categoria Funzione pubblica della Cgil, Franca Sciolino. “L’ex consigliere comunale Marco Ambrogio non sa di cosa parla – ha attaccato la sindacalista -. Le risorse per pagare le progressioni erano ferme dal 2010 e sono state sbloccate grazie ad una norma contenuta nella legge di stabilità, non è stato certo un regalo dell’Amministrazione Occhiuto. E comunque – ha spiegato Sciolino – i criteri per attribuire le progressioni non sono stati decisi in modo discrezionale e unilaterale dall’Amministrazione Comunale bensì sono stati il frutto di una trattativa durata sei mesi. I criteri e i vincoli sono stati stabiliti di concerto con le Rsu aziendali (rappresentanze sindacali unitarie) e le organizzazioni sindacali territoriali della Funzione Pubblica e i parametri inseriti per valutare i dipendenti sono oggettivi, meritocratici e imparziali e non facilmente eludibili o alterabili”.


Quanto all’accusa di favorire sempre gli stessi soggetti, la segretaria della Cgil spiega che così non è. Quest’anno ci sono risorse disponibili per poco più della metà dei dipendenti, circa 350 su un totale di 600. Il prossimo anno saranno attribuite a chi è stato escluso per motivi di budget”.


In coda, la segretaria della Funzione pubblica riserva una chiosa polemica all’ex consigliere Ambrogio: “In questi cinque anni non abbiamo risparmiato critiche all’Amministrazione Occhiuto e non ci siamo mai sottratti quando si è trattato di evidenziarne ombre e difetti. Ma chi si candida a fare il sindaco di Cosenza – chiude Sciolino con un evidente riferimento polemico ad Ambrogio - dovrebbe prima avere un quadro chiaro delle norme che regolano il suo funzionamento”.

 

Valeria Esposito Divino