Così i deputati Nesci e Sapia riferendosi alla nota con il presidente della Regione ha risposto al richiamo del ministro della Salute di confrontarsi con i commissari: «Ha capito o no che non è più possibile utilizzare la sanità per clientelismo elettorale?»
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«Mario Oliverio pretende di esercitare a tempo scaduto le proprie prerogative riguardo alla nomina dei vertici delle aziende del Servizio sanitario della Calabria. Nel contempo dimentica d'aver omesso, benché obbligato dalla legge, l'avvio della procedura di decadenza di 7 direttori generali protagonisti di disavanzi di bilancio, per cui pende un nostro esposto alla Procura di Catanzaro».
Lo affermano, in una nota, i deputati M5s Francesco Sapia e Dalila Nesci, della commissione Sanità, a proposito della nota con cui il governatore della Calabria ha risposto al recente richiamo formale rivoltogli dal ministro della salute, Giulia Grillo, di sentire i delegati del governo, Saverio Cotticelli e Thomas Schael, in merito all'individuazione dei commissari delle aziende del Servizio sanitario calabrese (tranne l'Azienda ospedaliera di Catanzaro e l'Asp di Reggio Calabria), prevista nella giunta del pomeriggio di lunedì 14 gennaio.
«Ci chiediamo – proseguono i parlamentari 5stelle – se per Oliverio esercitare le proprie prerogative significhi riconfermare manager che non hanno rispettato l'equilibrio di bilancio e che ciononostante hanno ricevuto un premio di svariate migliaia di euro mentre andavano per legge rimossi; che hanno esercitato le loro funzioni non avendone alcun titolo; che in mancanza della prescritta autorizzazione hanno tentato di nominare 14 primari e che con procedure disinvolte hanno affidato a fine mandato incarichi dirigenziali a loro cari e alla moglie del politico Franco Pacenza.
Il governatore – continuano i 5stelle – finge di non comprendere le ragioni del garbato ma deciso invito del ministro Grillo alla correttezza istituzionale. Inoltre egli ignora che la sanità della Calabria è commissariata per il piano di rientro e che in una situazione simile all'attuale il generale Luciano Pezzi nominò dei commissari aziendali in veste di delegato del governo nazionale. Oltretutto, prima della designazione di Cotticelli e Schael da parte del governo nazionale, la Regione – ricordano i parlamentari – ha pubblicato un avviso, per i nuovi direttori generali, non in linea con le norme vigenti e avente due diverse scadenze per la presentazione delle domande. Oliverio – concludono Sapia e Nesci – ha capito o no che non è più possibile utilizzare la sanità per clientelismo elettorale e che il ministro Grillo gli ha dato un ultimatum?».
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