Sanità e nomine dg, Oliverio replica al ministro: «È una prerogativa della Regione»

Non si fa attendere la risposta del governatore alla nota del ministro della Salute che aveva definito «una dichiarazione di guerra» le nomine senza un minimo di consultazione con i nuovi commissari Cotticelli e Schael

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di Redazione
14 gennaio 2019
07:57
Giulia Grillo e Mario Oliverio
Giulia Grillo e Mario Oliverio

È scontro in Calabria tra il ministro alla Salute Giulia Grillo ed il governatore Mario Oliverio. Oggetto del contendere le nomine dei direttori generali delle Aziende sanitarie e ospedaliere che Oliverio si appresta a fare, senza - contesta il ministro - «alcuna condivisione con il nuovo commissario per il rientro dal debito Saverio Cotticelli e del sub commissario Thomas Schael», recentemente nominati dal Consiglio dei ministri.

 


Il ministro ha scritto ad Oliverio invitandolo a fermarsi. Ma è con una dichiarazione a margine che il ministro alza i toni, definendo «una dichiarazione di guerra» le nomine senza un minimo di consultazione con Cotticelli e Schael.

 

A stretto giro di posta è arrivata la replica di Oliverio. Il Governatore, dopo avere sottolineato che la «leale e proficua collaborazione tra organi dello Stato, tra lo Stato e la Regione», è sempre stata una sua «pratica quotidiana», rimarca però che «ciò non può che avvenire nell'ambito delle rispettive prerogative e competenze. Subordinare ciò, cosa di cui sono sicuro Lei non vorrà, ad una velata subalternità della Regione anche delle sue prerogative non mi sembra una premessa incoraggiante».

 

Oliverio fa poi riferimento all’incontro avuto nei giorni scorsi con i commissari «in un clima di cordialità e di reciproca disponibilità. Oltre ad una prima panoramica sui gravi problemi della sanità calabrese li ho informati che, stanti le scadenze già maturate ed altre prossime a scadere, avremmo proceduto alla nomina di commissari anche per consentire la riapertura dei termini dei concorrenti alla nomina di direttori generali, al fine di avere una platea la più larga possibile. Questi sono i fatti. Non comprendo quindi le ragioni della sua nota- conclude Oliverio- e per quanto mi riguarda, per il bene supremo della cura della salute dei calabresi, risollecito, come già fatto in più circostanze, una proficua collaborazione istituzionale sempre nel rispetto delle prerogative di ciascuno».

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