Per il consigliere regionale Pd bisogna «avviare un confronto istituzionale sulla riorganizzazione del sistema sanitario calabrese»
Tutti gli articoli di Politica
PHOTO
Il consigliere del Pd, Carlo Guccione, ha proposto una seduta di consiglio aperto sul tema dell’emergenza sanitaria in Calabria alla presenza del nuovo commissario per il rientro dal debito sanitario Guido Longo e del direttore generale del dipartimento Salute, Francesco Bevere.
«Questo appuntamento – si legge in un comunicato - dovrà essere l’occasione non solo per parlare dei doppi o tripli pagamenti di una stessa fattura ma anche del sistema delle proroghe degli appalti e dei servizi nelle Asp e nelle Aziende ospedaliere. Un caso di scuola riguarda l’Asp di Cosenza dove la gara per la ristorazione è prorogata da oltre 12 anni. O dei debiti accumulati in questi anni dalle Aziende ospedaliere e dalle Aziende sanitarie territoriali».
«In qualità di vicepresidente della commissione di vigilanza del consiglio regionale – prosegue Guccione - ho preso parte alle audizioni dei commissari e dei responsabili finanziari delle Asp di Cosenza e di Reggio Calabria che hanno confermato la drammaticità della situazione nei rispettivi territori di competenza: a Reggio l’Asp non approva i bilanci dal 2012 ed ha un debito di 920 milioni di euro, a Cosenza non sono stati approvati i bilanci consuntivi del 2018 e del 2019 e l’Azienda avrebbe un debito di oltre 800 milioni di euro».
Per il consigliere regionale: «Deve essere anche l’occasione per concordare una serie di provvedimenti necessari sia a contrastare la pandemia che ad avviare un confronto istituzionale sulla riorganizzazione del sistema sanitario calabrese. Questo è quello che i calabresi si aspettano dal nuovo commissario».
«Una seduta di Consiglio aperto sul tema dell’emergenza sanitaria potrebbe tornare utile – conclude Carlo Guccione - nell’ottica di avviare una sinergia istituzionale tra la Regione e il nuovo commissario per predisporre provvedimenti urgenti che vadano nella direzione di dare una risposta al diritto alla salute dei cittadini anche in una fase di prorogatio del consiglio regionale dal momento che una delle prerogative previste dal Consiglio dei ministri riguarda la possibilità che il consiglio regionale continui a riunirsi sul tema del Covid e dell’emergenza sanitaria».