Riordino dell’assetto territoriale delle Aziende del servizio sanitario regionale della Calabria e disposizioni ordinamentali concernenti l’attribuzione ai Sindaci delle funzioni di indirizzo, programmazione, verifica e controllo in materia di tutela della salute”. Questo il titolo della proposta di legge d’iniziativa del Consigliere Regionale Ferdinando Laghi, del gruppo “de Magistris presidente”.

La proposta, nelle intenzioni del capogruppo del Polo civico, tende ad armonizzare l’articolazione delle Aziende Sanitarie Territoriali del Servizio Sanitario Regionale della Calabria, «rendendo le stesse quanto più rispondenti ed omogenee ai fabbisogni di salute delle comunità locali».

Dopo aver ripercorso l’iter della gestione sanitaria calabrese - dalla creazione delle Unità sanitarie locali (Usl) alla Legge Regionale 11 maggio 2007, n. 9, attraverso la quale le 11 Aziende sanitarie, sono state accorpate nelle Aziende Sanitarie Provinciali, rispettivamente, di Cosenza, Reggio Calabria, Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia, i cui ambiti territoriali di riferimento coincidono con le attuali circoscrizioni provinciali – Laghi contesta il «fallimento» dell’attuale impostazione sul piano organizzativo, gestionale, patrimoniale, tecnico, finanziario e contabile.

«Su tale ultimo aspetto – si legge nel testo depositato - la gestione dissennata e fiduciaria delle risorse ha creato ingenti disavanzi gestionali, presumibilmente nell’ordine di miliardi di euro, che hanno paralizzato l’erogazione dei livelli minimi assistenziali, hanno creato delle megastrutture organizzative e gestionali che non hanno inciso affatto nell’implementazione di un sistema assistenziale efficace ed efficiente e che si sono rivelate solo strumenti di pura gestione del potere». Sullo sfondo, la «desertificazione» nel campo della prevenzione, delle politiche territoriali, ospedaliere e dell’emergenza urgenza, che va a braccetto con la costruzione di nuovi mega ospedali «rimasta pura operazione cartacea, alla stessa stregua della realizzazione delle Case del la Salute».

Il “modello Laghi”

Nel nuovo modello di riorganizzazione territoriale delle Aziende del Servizio Sanitario Regionale, immaginato da Laghi, i sindaci devono essere «individuati quali rilevatori primi del fabbisogno sanitario e socio sanitario dei territori, nell’ambito della prevenzione, dell’assistenza territoriale, dell’assistenza ospedaliera e dell’emergenza urgenza».

In una logica di integrazione territorio-ospedale, per il consigliere del gruppo de Magistris Presidente è auspicabile la definizione, per ciascuna Azienda Sanitaria Locale, delle Aree Vaste, concepite sulla base dell’omogeneità oro geografica, diagnostico terapeutica, epidemiologica, d’integrazione e di coordinamento.

E se, ai fini dell’equità assistenziale, si immagina l’istituzione di un fondo perequativo regionale, che, tenuto conto dei costi e dei fabbisogni standard, garantisca pari di ritto di accesso alle cure, Laghi ritiene necessario superare le attuali Aziende Sanitarie Provinciali, mediante una diversa articolazione territoriale che tenga conto di vari aspetti.

«La rete ospedaliera HUB è articolata: in una zona nord, facente capo all’Azienda Ospedaliera di Cosenza, coincidente con l’ambito territoriale della Provincia; in una zona Centro, facente capo all’Azienda Ospedaliera Universitaria “Renato Dulbecco” di Catanzaro, coincidente con gli ambiti territoriali delle Province di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia; in una Zona Sud, facente capo al “Grande Ospedale Metropolitano” (GOM) ex Azienda Ospedaliera “Bianchi Melacrino Morelli”, coincidente con l’ambito territoriale della Provincia di Reggio Calabria».

Gli oneri complessivi derivanti dalla legge ammontano secon do le stime di Laghi a 1.125.000,00 euro su base annua. Stima che è stata elaborata sulla base dei valori medi per le spese del personale indicati nel Consuntivo Spese 2020 dell’ASP di Cosenza.

La proposta di legge è stata assegnata alla Terza Commissione per l’esame di merito ed alla Seconda per il parere.