«Da venerdì prossimo raccoglieremo in tutta Italia - e questa sarà una sfida importante, una rivoluzione pacifica, democratica, con il sorriso - milioni di firme per i sei referendum per la giustizia giusta e la certezza della pena». Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, intervenuto in collegamento telefonico con la presentazione del Dipartimento nazionale antimafia del partito a Catanzaro.

La riforma della giustizia

«Questi referendum - ha aggiunto Salvini - sono anche fatti nell'interesse delle troppe vittime di una giustizia incerta, a volte politicizzata, ma per fortuna la stragrande maggioranza dei magistrati italiani che lavorano da Sud a Nord sono uomini e donne liberi, perbene, che fanno questo per servizio, per passione, per sacrificio, e parlano con le sentenze, non con le interviste».

«Ricordo Rosario Livatino, che ci ha rimesso la vita nella sua battaglia antimafia, una battaglia antimafia - ha sostenuto il leader della Lega - combattuta nelle aule dei tribunali, non nei salotti televisivi o nei festival cinematografici. Con estrema umiltà, sapendo ovviamente di non meritare questi accostamenti, ma ciascuno di noi ha il diritto e il dovere di raccogliere nel piccolo il testimone della lotta antimafia, che - ha rilevato Salvini - deve renderci orgogliosi di essere italiani nel mondo».

La lotta alla 'ndrangheta

«Per noi mafia, camorra e 'ndrangheta sono merda, sono un cancro da estirpare, e certi voti, certi interessi e certe attenzioni li teniamo lontani anni luce. Su questo ovviamente - ha rilevato Salvini - dobbiamo andare fino in fondo. Ormai la 'ndrangheta è un fenomeno valdostano, un fenomeno lombardo, non è più solo calabrese ma è un fenomeno europeo e mondiale. La lotta alla droga, l'attenzione a nell'assegnazione degli appalti, la selezione della classe dirigente, l'utilizzo di strategie per l'incremento di personale, uomini e mezzi per per le forze dell'ordine e dell'intelligence, il tema della confisca dei beni - ha osservato il leader della Lega - sono nostre priorità, sono state priorità del nostro governo e torneranno a essere una priorità».

«Quindi buon lavoro, occhi aperti, testa alta, schiena dritta e sempre dalla parte della legge e della legalità, lasciamo che gli inchini, gli inginocchiamenti siano scelte altrui. E quando c'è puzza di mafia, camorra e 'ndrangheta da parte nostra - ha concluso Salvini - scattano i calci in culo».