Continua il botta e risposta tra l’attivista democrat e la candidata alla segreteria lametina Giovanna Viola
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Un botta e risposta che somiglia più a uno scambio di pugni sul ring di un incontro di pugilato. È rissa nel Pd catanzarese, dove a fronteggiarsi sono due donne del partito, Giovanna Viola, candidata alla segreteria cittadina di Lamezia, e Alessia Bausone, attivista democrat per i diritti civili e spina nel fianco del segretario provinciale Gianluca Cuda, considerato da quest’ultima non all’altezza del suo compito.
Dopo la difesa di Cuda da parte di Viola e l’accusa nei confronti della compagna di partito di voler affossare l’imminente congresso lametino, Bausone controreplica senza farsi scrupolo di menare forte.
«Il disagio da Giovanna Viola - incalza - mostrato raffazzonando in fretta e furia una notina stampa per deliziare i palati politici meno raffinati dimostra quanto questa novella Xena di Lamezia tenga alla sua quasi-nomina avuta presumibilmente più per un favorevole allineamento di pianeti e costellazioni, che per concreti e pregressi meriti politici. Invece, penso con forza che in un processo di necessaria democratizzazione del Partito in tutte le sedi, anche locali, le parole chiave dovrebbero essere: pluralismo, competenza e trasparenza. Una triade assente in riferimento a Giovanna Viola e alla sua pseudo-candidatura. Compagna Viola è una dirigente (termine a lei caro in un Partito fatto di un notabilato emarginato e in disuso) che rappresenta solo se stessa (che sia una fortuna o meno lo saprà dire lei), sulle cui competenze permane un alone di mistero su cui molti compagni lametini si stanno ancora interrogando. Una degna rappresentante del nulla finita in un meccanismo congressuale architettato ad hoc per predestinarla a segretaria cittadina di un Partito che avrebbe bisogno di un vero rilancio e di una rinnovata linfa e, al quale, evidentemente, Cuda preferisce praticare l’iniezione letale di una pratica eutanasica».
Parole che sembrano quasi un regolamento di conti interno, alle quali seguono considerazioni più politiche legate alla regolarità del congresso di Lamezia.
«Il congresso è illegittimo – spiega Bausone -. È sulla trasparenza che mi soffermo, in quanto principio base dell’agere e della vis partitica. Mancando quella, manca il congresso. Ecco perché il congresso annunciato con trionfalistici comunicati stampa non potrà celebrarsi il 14 ottobre. Non c’è un regolamento congressuale, non è possibile verificare termini e scadenze, né avere un modulo di presentazione di candidature alternative. Insomma, il congresso di Lamezia “Non è”, come già evidenziato al segretario provinciale dal mio amico Ernesto Palma. Già i colleghi Chirico e Cortellaro hanno espressamente qualificato come “superata dagli eventi” la candidatura-nomina di Giovanna Viola. Una meteora, assolutamente dimenticabile che sarà degnamente e egregiamente sostituita dalle alternative già in essere».
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