Tutti gli articoli di Politica
PHOTO
«Non solo non ho trattenuto nulla, ma ho donato 2.400 euro in più rispetto a quanto eravamo tenuti a versare in qualità di parlamentari del Movimento 5 Stelle». La deputata Federica Dieni non ci sta e si difende dopo essere stata tirata in ballo dal noto programma televisivo “Le iene” sullo scandalo dei falsi rimborsi del M5s.
«In atto una chiara demonizzazione della mia persona»
«L’inchiesta sulle restituzioni – continua – anziché accertare una mia supposta malafede, dimostra il contrario: nel fondo per il microcredito ho versato più soldi di quelli che mi ero impegnata a donare. È un particolare di non poco conto che la dice lunga sulla mia onestà e trasparenza. È in atto una chiara demonizzazione della mia persona per fini politici: la vecchia politica sa che vincerò il collegio di Reggio Calabria e sta facendo di tutto per impedirlo. I cittadini, però, non sono stupidi e hanno capito bene l’operazione messa in pratica da una stampa compiacente, che contro di me non ha saputo trovare altro che un mero errore tecnico nel caricamento delle distinte di due bonifici.
«Importi perfettamente in regola»
Gli importi dei versamenti oggetto di questa sgangherata “inchiesta” – prosegue Dieni – sono perfettamente in regola, così come certificato dal Movimento. Vorrei ricordare che in questi anni ho donato volontariamente 115mila euro del mio stipendio da parlamentare al fondo per il microcredito. Mi chiedo e chiedo ai miei solerti detrattori: quanto ha donato Renzi? Quanto ha donato Salvini? E quanto Berlusconi? E i miei avversari a Reggio, che credono di trarre vantaggio da questa inchiesta-bufala, quanti soldi hanno mai donato nella loro lunga vita politica?.
«Avanti più forte di prima»
Non sarà certo un piccolo errore tecnico a fermare la mia campagna elettorale: vado avanti più forte di prima, consapevole – conclude – di aver mantenuto fede a tutti gli impegni presi e di aver servito il mio territorio al meglio delle mie possibilità. I miei avversari, se vorranno fermarmi, dovranno inventarsi qualcos’altro».