Sostegno in aula del consigliere salviniano Antonello Elia, marcato a uomo dai dirigenti del partito
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Come ampiamente preannunciato, ci pensa la Lega a soccorrere il sindaco di Rende Marcello Manna, esprimendo in aula, attraverso il suo rappresentante Antonello Elia, il tredicesimo voto, decisivo a fare approvare l’anticipazione di liquidità concessa da Cassa Depositi e Prestiti, unico punto iscritto all’ordine del giorno del consiglio straordinario convocato dal presidente Mario Rausa poche ore dopo quello sospeso per mancanza del numero legale. Una scelta politica, hanno poi sottolineato i dirigenti locali del partito di Salvini, in aula per verificare il rispetto delle consegne del partito.
La crisi rimane aperta
Crisi superata? Neanche per idea. Perché il sostegno della Lega è da considerarsi limitato a questa singola pratica. Un atto di responsabilità per consentire al comune di accedere al beneficio previsto dalla Legge Finanziaria, ritenuto determinante per tenere in ordine i conti. Tutt’altra musica suonerà quando in consiglio bisognerà trovare i numeri per approvare il bilancio preventivo. Ma c’è tempo per pensarci, poiché i termini per licenziare il documento contabile scadono il 31 marzo, e all’orizzonte si intravede una probabile proroga al 30 aprile.
Il delirio di Franchino
La seduta ha registrato la presenza in aula di tutti i consiglieri, ed anche di un nutrito pubblico, incuriosito dall’esito dei lavori. Dopo la relazione introduttiva dell’assessore al bilancio Iantorno, il dibattito si è rapidamente spostato sul binario della politica e sulla vera questione in discussione: la presunta mancanza di una maggioranza a sostegno di Manna, dopo il ritiro della fiducia da parte di Andrea Cuzzocrea. La serata ha iniziato a scaldarsi quando ha preso la parola Franchino De Rango, componente dell’area riformista e sostenitore dell’amministrazione. Proprio lui che ha inguaiato Manna candidandosi al consiglio provinciale, peraltro in una lista, Italia del Meridione, già in accordo per sostenere la candidatura a primo cittadino di Massimiliano De Rose, ha stanato Manna mettendolo faccia a faccia con la realtà e gridando ai quattro venti che non esiste più una maggioranza in consiglio, e che proprio per la mancanza di una maggioranza non si è voluta affrontare la pratica del bilancio. Poi si è preso anche una decina di minuti in più di quelli concessi dal presidente Rausa, per formulare alcune proposte orientate a rilanciare l’amministrazione. Forse dimenticando che il tempo stringe: il capolinea è prossimo, se non per la mancanza dei numeri, sicuramente per la scadenza naturale della consiliatura.
L’epilogo favorevole a Manna
Per evitare sorprese rispetto agli accordi politici già raggiunti, Antonello Elia, costantemente al telefono con il segretario regionale Furgiuele, è stato marcato a uomo per tutta la serata da Maximiliano Granata, presente in aula insieme al fratello, Vincenzo, consigliere leghista al Comune di Cosenza. Fino alla votazione in cui si è espresso, non senza un certo imbarazzo, con voto favorevole al sindaco che, a dispetto della estrema variabilità della sua maggioranza, ancora una volta è riuscito a portare a casa il risultato.
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