Intervista al presidente dell'assemblea dopo il mese di passione seguito al crollo del tetto dell'auditorium: «Ripartiamo in sicurezza». Il 15 settembre la prossima seduta. Ma sarà ancora a porte chiuse
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Il presidente del Consiglio regionale Mimmo Tallini racconta il mese di passione trascorso a palazzo Campanella dopo il crollo del tetto dell’auditorium Calipari. Un cedimento strutturale sul quale sono in corso indagini interne oltre a quelle della Procura e che ha provocato la sospensione dell’attività e la chiusura di tutta l’area per verificarne la sua agibilità. Oggi questa fase è chiusa, sono stati ripristinati anche i server informatici e l’attività legislativa può riprendere in sicurezza.
«Si riprende formalmente, ma noi non abbiamo smesso di lavorare soprattutto in questo mese di agosto dopo quanto avvenuto il 31 luglio con il crollo dell’Auditorium. Una mancata strage, se si può usare questa espressione, considerando che l’Auditorium Calipari è molto usato e solo per l’emergenza Covid era vuoto nel momento del crollo. Da quel momento oltre alla massima collaborazione con la Procura per le indagini in corso, abbiamo svolto numerosi incontri con gli Uffici tecnici per cercare gli elementi che ci consentissero di svolgere l’attività politica in piena sicurezza.
Che tipo di verifiche sono state effettuate?
«Sono stati eseguiti lavori sui tetti dei vari corpi del palazzo per evitare infiltrazioni d’acqua e sono stati smontati i pannelli solari sul palazzo come sul Calipari. Abbiamo dunque svolto indagini per verificare se esistessero situazioni simili sul resto del palazzo. Con un particolare approfondimento sulla sala Consiglio che è un corpo aggiunto e ha caratteristiche del tetto simili. Abbiamo verificato con l’Ufficio tecnico che ci ha rassicurato, così come ha fatto anche la Protezione Civile. Abbiamo poi dovuto far fronte all’emergenza determinata dalle piogge che si sono infiltrate dal tetto caduto del Calipari che ha messo fuori uso i server e quindi mandato in tilt i servizi informatici. Grazie alla collaborazione della Procura che ha dissequestrato momentaneamente l’area siamo riusciti a mettere in sicurezza i server. Abbiamo fatto un mezzo miracolo e in soli due giorni e mezzo siamo riusciti a risolvere il problema. Grazie a tutta questa attività, e mi preme ringraziare il segretario generale Stefania Lauria e il vice capo di gabinetto Nucera che hanno coordinato tutta l’attività, abbiamo scongiurato il rischio che il palazzo fosse inagibile. La costruzione di questo palazzo diventato fiore all’occhiello di tutta la città di Reggio rappresenta una storia da rispettare e io da catanzarese mi sto attivando perché questa storia venga rispettata».
Si comincia giorno 15 settembre…
«Giorno 15 settembre ci sarà la prima seduta del Consiglio dopo la sospensione e al primo punto all’ordine del giorno ci sarà la presa d’atto delle dimissioni di Callipo, prima respinte ma poi riconfermate dallo stesso Callipo, e la surroga per evitare di perdere tempo e ridare il quorum dell’Assemblea. Abbiamo convocato anche i presidenti delle Commissioni per riprogrammare l’attività degli organismi».
Sarà sempre a porte chiuse?
«Voglio chiarire questo aspetto. Sono stato accusato in passato di essere colui che vuole le sedute a porte chiuse. Le decisioni su questo tema spettano a chi ha le responsabilità penali sulla sicurezza dei dipendenti. Aprendo al pubblico non saremmo nelle condizioni di garantire il distanziamento come la legge prevede. L’assenza della stampa è grave per il Consiglio, ma non si possono fare forzature sulle normativa anticovid. Allo stato attuale non è possibile svolgere le sedute in maniera tradizionale».
L’opposizione ha chiesto di affrontare i nodi legati all’inizio dell’anno scolastico e all’emergenza rifiuti…
«Si in Conferenza sono stati posti sia il problema della scuola che quello dei rifiuti. Ma il dibattito sui rifiuti abbiamo deciso di rinviarlo al dopo campagna elettorale considerando anche la situazione in cui si trova Reggio. Per quel che riguarda la scuola dovremmo essere pronti per la prima seduta dopo aver ascoltato l’informativa dell’assessore Savaglio».
Alla capigruppo ancora una volta assenti i rappresentanti della giunta. È vero che scriverà al presidente Santelli?
«Si tratta solo di un aspetto formale, ma che ha la sua importanza. Voglio sottolineare che il confronto tra la Cittadella e i consiglieri è quotidiano e queste assenze si sono verificate sempre, anche nella passata legislatura. C’è comunque un regolamento che ci impone di invitare i rappresentanti della giunta che hanno partecipato soltanto alle prime sedute. E allora formalizzerò questa richiesta in modo da soddisfare in pieno anche questo aspetto formale».
In tema di rapporti tra Consiglio e giunta ha fatto discutere la decisione dell’esecutivo di dotarsi di una Commissione sulla semplificazione delle leggi. Lei come la valuta?
«Non condivido le osservazioni che vedono una sovrapposizione di ruoli. La giunta ha anche il ruolo di proporre modifiche di regolamenti o leggi di semplificazione ed è chiaro che ha quindi tutto il potere di dotarsi di tecnici che vogliano predisporre questi atti. Voglio ricordare anche che questi atti di giunta andranno comunque nelle Commissioni dove i consiglieri possono modificarle. Credo si tratti di una polemica strumentale senza senso solo per dare un segnale di esistenza da parte dell’opposizione».
Tra Covid e crolli però la legislatura ha accumulato molto ritardo. Come si riparte per recuperare il tempo perso? Quali le priorità?
«Programmare l’utilizzo delle risorse comunitarie con competenza burocratica all’altezza dove vanno indirizzati i fondi comunitari per creare sviluppo in Calabria è il tema che tutti dobbiamo affrontare. Abbiamo costi altissimi per la programmazione e ogni amministrazione accusa la precedente di cattiva gestione. La verità è che non esistono quegli automatismi burocratici necessari per velocizzare i percorsi di spesa. Il presidente Santelli sta cercando delle professionalità che accettino di lavorare in Calabria per migliorare l’efficienza del sistema burocratico. E gli individui che stanno accettando sono di livello ministeriale e ci mettono nella condizione di avere interlocuzioni nazionali. Bisogna intervenire poi sui tempi degli atti burocratici, anche quelli più semplici. Stiamo lavorando a un sistema che dia tempi certi e tuteli al massimo i diritti dei cittadini».