L’unica cosa – ha scritto il premio Pulitzer Dave Berry anni fa - che unisce tutti gli esseri umani, indipendentemente dall’età, dal sesso, dalla religione, dallo status economico o dall’etnia, è che, in fondo in fondo, tutti noi crediamo di essere migliori dell’autista medio. E pare che la massima in questione riguardi anche Giuseppe Graziano.

 

Il consigliere regionale, fin dalla sua nomina come capogruppo dell'Udc, aveva provato in tutti i modi a smentire Berry: a metà aprile, pochi giorni dopo aver ricevuto l'incarico, aveva già provveduto a scegliere due autisti al 50% (si dividono, cioè, i 28.700 euro che spetterebbero all'autista di un consigliere se lavorasse da solo) che lo scarrozzessero su e giù per la Calabria, Pietro Antonio Carravetta e Giusj De Luca.

 

La coppia, però, è durata poco. Carravetta – molto attivo in politica a Corigliano-Rossano, gran bacino elettorale del suo datore di lavoro – ha mantenuto il posto, mentre per De Luca le cose sono andate diversamente. La sua guida, forse, non convinceva abbastanza il consigliere o forse le sue doti professionali risultavano penalizzate al volante.

 

E così Graziano, meno di un mese dopo, l'ha licenziata per riassumerla una decina di giorni dopo, con un altro ruolo però. Dalla seconda metà di maggio De Luca è infatti rientrata nella sua struttura, ma come collaboratrice esperta al 50%, incarico che aveva già ricoperto nella scorsa consiliatura e che le permetterà di percepire 2500 euro circa in più ogni anno.

Valzer di autisti, ma al volante c'è lui

Ma Graziano con un solo chaffeur non riusciva a stare. Nello stesso giorno in cui riassumeva De Luca, perciò, nominava pure una nuova autista. In questo caso si trattava di Ester Bernabò, anche lei, in un certo senso, una vecchia conoscenza della Regione: non ci aveva lavorato prima, ma è comunque la moglie dell'ex assessore all'Ambiente Diego Tommasi.

 

Anche la Bernabò in Tommasi, però, al volante è rimasta poco, come la collega che l'aveva preceduta. E, allo stesso modo, ha cambiato lavoro tre settimane dopo, pur rimanendo al servizio di Graziano. Dai primi di giugno, infatti, è diventata (sempre al 50%) responsabile amministrativa della struttura del consigliere. Buon per lei, visto che così porta a casa 500 euro in più ogni mese.

 

Chiusa la fallimentare esperienza con le donne al volante, il consigliere regionale ha pensato comunque che il povero Carravetta non ce la facesse a fargli da autista da solo. E così ha nominato il quarto nel giro di tre mesi. Un uomo stavolta o, meglio, un uomo del suo partito: Pietro Scorza, entrato nella sua struttura a inizio luglio e nel comitato Udc di Corigliano-Rossano un mesetto prima.

 

I due attuali chaffeur, almeno sulla carta, dovrebbero restare in carica fino al termine della consiliatura. E per il momento pare non debbano faticare molto. Lo stesso Graziano quattro giorni fa, infatti, ha pubblicato sul suo profilo Twitter una foto che lo ritrae – ipse dixit – in viaggio verso il Consiglio regionale per la prima seduta della Commissione Sanità. Dettaglio non da poco: al volante non ci sono né Carravetta né Scorza, ma lo stesso Graziano.

 

Non trattandosi di un selfie, si potrebbe tutt'al più immaginare che lo scatto sia opera proprio di uno dei due autisti. Magari il consigliere al volante si sentirà più sicuro che da passeggero, ma se per andare alla Regione è lui che guida perché allora i contribuenti gli pagano due autisti?