I due dirigenti si scagliano contro i dirigenti nazionali per la designazione della candidata alla Regione per Pd, M5S e AU: «Questa terra trattata come periferia dell’impero»
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«Fermatevi tutti». È la richiesta di Pino Greco e Ivan Marra, rispettivamente componente direzione nazionale e coordinamento area centro ArticoloUno e membro del coordinamento Area Centro ArticoloUno
«L’avvio di una campagna elettorale – scrivono i due dirigenti - dovrebbe essere il momento più appassionante, coinvolgente, entusiasmante per tutte le donne e gli uomini che si preparano a dare un Governo al proprio territorio. I gruppi dirigenti poi, dovrebbero essere il punto di riferimento per dare voce e organizzare quella che, fino a poco tempo fa, si chiamava mobilitazione popolare intorno ad una scelta discussa e condivisa a cui assegnare, con quel segno sulla scheda, l’onore e l’onere di rappresentare una comunità».
«A quanto pare questo non è valido per la Calabria considerata ormai “periferia dell’impero”. Ancora una volta le decisioni vengono prese da gruppi ristretti fuori dalla Calabria e imposte ai calabresi. Democrazia sospesa, nessun confronto, nessuna informativa, solo calcoli su un pallottoliere che non comprende gli interessi della nostra comunità».
«Noi dunque non possiamo accettare una scelta, come quella di Antonietta Ventura, calata dall’alto con un metodo assolutamente antidemocratico. Abbiamo letto dalle agenzie di stampa la nota dei segretari nazionali del Pd, 5Stelle e ArticoloUno, con cui si annunciava la designazione con la motivazione che si tratta di una scelta unitaria. Ma unitaria di chi? A quale tavolo è stata decisa? Con chi ci si è confrontato?»
«Ancora una volta i calabresi stanno sperimentando sulla propria pelle l’insolito vuoto di democrazia in una terra considerata sovranità limitata e sottoposta a una sorta di protettorato romano. Chi sta compiendo queste scelte non si rende conto che diventa responsabile della distruzione di un patrimonio costruito con anni di lotte sacrifici e vittorie».
«Non ci si rende conto che si sta consegnando la Calabria ad una destra pericolosa dove accanto al perbenismo di facciata, il presidente f.f. si permette di osannare Mussolini e il tragico ventennio. Ci si fermi finché si è in tempo. Si lavori per creare le condizioni di un leale confronto, ad una vera unità delle forze di sinistra, del Centrosinistra, le associazioni, i movimenti, il mondo cattolico, quelle soggettività politiche che vengono inspiegabilmente escluse da ogni discussione e contributo».
«Non siamo d’accordo con l’investitura della Ventura perché abbiamo bisogno di un progetto inclusivo, che coinvolga le varie eterogenee aree della nostra meravigliosa e difficile terra. Abbiamo bisogno che i calabresi vedano la via per superare i tanti problemi che quotidianamente vivono. In questo senso che la rappresentanza diventa fondamentale e non può essere imposta da logiche commissariali. Evidentemente non è servita la dura lezione del gennaio 2020».
«I conquistatori spagnoli quando arrivarono nel Nuovo Mondo regalavano perline colorate per comprare un popolo, oggi se qualcuno pensa che invece delle perline i calabresi si lascino ingannare dalle caramelle avvelenate ha sbagliato calcoli. Fermiamoci, questo è il nostro accorato appello. Riportiamo anche in Calabria la festa della democrazia, ritroviamo la via del confronto e delle scelte condivise. Il nostro candidato alla presidenza della Regione Calabria deve essere il garante di una vera unità, basta ascoltare i territori per rendersi conto che la soluzione è a portata di mano».