Il presidente della Regione ha incontrato a Lamezia i sindaci firmatari del documento a sostegno del suo impegno alle prossime elezioni: «C'è ancora molto da fare, non mi tiro indietro»
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«Sarebbe facile per me candidarmi alle europee, fuggire alle emergenze di questo territorio, ma una richiesta forte come quella che mi è stata fatta stasera mi fa capire che il mio progetto per la Calabria è stato compreso e allora non mi posso sottrarre. Continuerò con la consapevolezza che servire la nostra terra per proiettarla nel futuro è e deve essere un impegno collettivo».
Il presidente Mario Oliverio, senza nascondere l’emozione, e forzando il tono di voce per coprire lo scrosciare degli appalusi, ha questa sera a Lamezia Terme ufficialmente confermato di volersi ricandidare alle regionali. Più di duecento i sindaci accorsi a sostenerlo in un evento la cui regia è stata affidato al sindaco di Reggio Giuseppe Falcomatà.
Dopo l’inno d’Italia a fare da sottofondo allo scorrere su di uno schermo dei nomi dei sindaci firmatari, il primo cittadino reggino ha spiegato come la sala gremita in ogni ordine di posto fosse la fotografia di un sostegno non formale ma autentico al governatore. Un sostegno dovuto, ha commentato ancora Falcomatà, alle nuove sinergie instauratasi tra sindaci e governo centrale regionale, dando inizio ad un nuovo corso. «E’ il momento di avere una grande presa di coscienza – ha detto - E’ una fase di incertezza a livello nazionale e i territori devono alzare la voce».
Spazio poi a Virginia Mariotti, sindaco di San Marco Argentano, secondo la quale la «Regione è stata sempre attenta ed amica, dimostrando impegno verso la scuola e le politiche sociali con progetti innovativi per i nostri territori», per poi concludere dicendo che «Oliverio è persona onesta, è lui l’uomo che può traghettare questa terra verso nuovi traguardi. L’unico in grado di interrompere quell’alternanza di governo che fino ad ora non ha portato a nulla».
Poi il sindaco di Soverato Alecci che nel suo intervento ha affermato che la Regione che ha preso in mano Oliverio era in ginocchio, con problemi non risolvibili in due o tre anni. Ecco perché va data la possibilità all’ex presidente della Provincia di Cosenza di continuare il suo progetto.
Il primo cittadino crotonese Pugliese ha invece sottolineato come il rapporto con Oliverio non sia nato subito, non ricevendone nemmeno il sostegno durante la sua campagna elettorale, ma sia sorto successivamente, proprio apprezzando quanto fatto per il suo territorio, partendo dall’aeroporto e proseguendo con il progetto Antica Kroton.
A seguire una folta carrellata di interventi. Dal sindaco di Cittanova Francesco Cosentino che ha sottolineato la vicinanza dimostratagli dal presidente sul tema delle vacche sacre, a quello di Praia a Mare Antonio Praticò secondo il quale «Oliverio non è un uomo solo al comando, ma colui che ha avviato un’azione riformista del sistema che corregge la visione distorta del collegamento tra regione e comuni, annientando le logiche clientelari».
Dal canto suo Oliverio ha rimarcato di avere sempre considerato i «sindaci come avamposto dei territori» e di avere come bussola di governo «il rispetto delle regole, la rivoluzione della normalità, la cultura dei diritti».
Allo stesso tempo il presidente ha affermato di avere trovato una regione al collasso: «Le altre regioni del Sud venivano da governi come quello di Vendola, hanno avuto figure che hanno saputo utilizzare i fondi comunitari che non li hanno rimandati indietro come accaduto da noi».
«Abbiamo dovuto mettere la Regione - ha continuato - su un binario nuovo, far partire una nuova interlocuzione con l’Europa e il governo nazionale. Oggi la Calabria è la prima del Sud e la quarta d’Italia per uso di fondi europei».
Parole le sue nette e chiare che fanno capire che la campagna elettorale è ormai iniziata.