Niente rimpasto lampo a palazzo San Giorgio. Nonostante l’improvvisa accelerazione imposta dal sindaco Falcomatà all’inizio del mese, si è capito subito che le cose non sarebbero state risolte velocemente, così come qualcuno aveva ipotizzato.

 

Reggio Calabria, il sindaco Falcomatà prepara il rimpasto

 

Intanto perché dopo la riunione ad alta tensione della Giunta in cui gli assessori hanno rimesso le deleghe nelle mani del primo cittadino, è stato il Pd a bussare alla porta di Falcomatà per chiedere spiegazioni e che venissero rispettati una serie di passaggi. Il che vorrà dire passare attraverso riunioni e interpartitiche con l’annesso e inevitabile dispendio di energie e tempo.

 

Ma che l’accelerazione sia stata fine a se stessa lo si capisce anche dalla natura meramente simbolica che ha avuto il gesto di rimettere le deleghe. Dopo le prime giornate di crisi anche il linguaggio mediatico è stato modificato e se prima si è parlato di azzeramento della giunta, poi si è trovata l’espressione più attinente che parla di rimessione delle deleghe.

 

Il dato concreto, però, è che nessuno si è formalmente dimesso o ha lasciato il proprio scranno. Tutti sono perfettamente in carica, tanto che appena giovedì scorso l’assessore Patrizia Nardi, peraltro una dei nomi più gettonati tra coloro che dovranno essere sostituiti, ha preso parte ad una riunione di Commissione consiliare particolarmente delicata. La Commissione “Assetto del Territorio” e “Politiche Sociali” hanno svolto una riunione congiunta per affrontare il delicato tema delle mense scolastiche. E anche la giunta continua a riunirsi tranquillamente.

Insomma, assessori e consiglieri delegati pur avendo formalmente rimesso le deleghe nella mani del sindaco continuano a restare al proprio posto. E, con tutta probabilità, lo faranno ancora per qualche tempo, anche a giudicare il tenore delle dichiarazioni rilasciate ieri dal primo cittadino a margine dell’incontro con Debora Serracchiani.


«È stata avviata la fase di interlocuzioni con i gruppi consiliari e con i partiti politici per arrivare alla nuova giunta che sarà connotata da un imprinting politico più pregnante rispetto a quella che è stata la prima esperienza di governo. Dopo 24 mesi – ha proseguito Giuseppe Falcomatà - una revisione dell’assetto iniziale è fisiologico, dopo un’attenta verifica per stabilire i settori che vanno bene, quelli che zoppicano o che sono fermi al palo. Ringrazio gli assessori per il gesto che hanno fatto rimettendo le deleghe per consentire di avviare questa fase di interlocuzione, quindi un passaggio squisitamente politico, con la maggiore tranquillità possibile».


Riccardo Tripepi