Un gigante di nome De Gasperi! Morì il 19 agosto 1954. Annunciò dalla Sila il varo della Riforma agraria. Padre dell'Italia democratica, tra i primi a volere la Costituente Europea, lottò contro il fascismo, fondò Il Partito Popolare e poi la Dc. Un cattolico liberale che non piaceva al Vaticano di Pio XII.

Protagonista dell’Italia repubblicana, fu il principale protagonista del primo decennio della nostra repubblica.

Nel novembre del 1949 la storica visita di De Gasperi in Sila. Il 23 novembre 1949 da un balcone di San Giovanni in Fiore, grosso paese schiacciato come tutta la Sila da una spaventosa povertà, il presidente del Consiglio, accompagnato dal ministro dell’agricoltura Segni, da Gennaro Cassiani, don Luigi Nicoletti, Pierino Buffone e altri, annunciò il varo della Riforma agraria e la consegna delle terre ai contadini. Una riforma epocale alla quale aveva tanto lavorato il precedente ministro dell’agricoltura Fausto Gullo, un avvocato comunista calabrese.

Ad attendere De Gasperi a San Giovanni in Fiore, c’era in quel giorno una folla enorme. De Gasperi arrivò nel capoluogo silano fortemente provato dalle scene di miseria viste lungo l’Altopiano: non c’erano strade, non c’era acqua né elettricità, uomini e animali vivevano insieme in case spoglie di tutto, praticamente capanne.

A San Giovanni in Fiore, dal balcone di una casa, improvvisa un breve e deciso comizio: annuncia la riforma agraria, la restituzione delle terre ai contadini, una serie di provvedimenti per portare acqua, luce e servizi a tutti.

Tutto venne realizzato grazie alla “Legge Sila”. L’altopiano lentamente uscì da un secolare isolamento. Le realtà agricole in mano a pochi latifondisti cambiarono volto: le sempre più forti proteste dei contadini, le vere e proprie rivolte popolari (spesso fermate duramente dalla polizia che provocò morti e feriti) portarono il governo ad accelerare la necessaria riforma agraria. Gullo e De Gasperi capirono che era il momento di agire.

De Gasperi è stato ed è di gran lunga il più grande politico dell’Italia repubblicana.

Sempre più altissimo riferimento per quanti credono nella politica delle qualità e delle competenze. Una politica fatta di onestà, trasparenza, visione, mai urlata e sguaiata, sempre attenta agli interessi generali e alla promozione delle fasce deboli della società.