«Un progetto dannoso, sbagliato, anacronistico, che non risponde alle vere esigenze di chi vive in questo bellissimo territorio. Un progetto voluto egoisticamente solo dal ministro Salvini». La segretaria del Pd Elly Schlein è arrivata a Capo Peloro poco prima delle 13, proprio nel punto in cui dovrebbe sorgere uno dei due giganteschi piloni (alti 400 metri) della maxi opera, entrando a gamba tesa sul progetto che incombe sullo Stretto.

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«Questo territorio ha già pagato un prezzo altissimo per le tante scelte sbagliate, e io sono venuta qui per confermare come tutto il Partito Democratico sia schierato senza se e senza ma contro questa idea di ponte, che presenta costi esosi e che drena risorse già stanziate per opere molto più urgenti, sia sul versante calabrese che su quello siciliano dello Stretto. Calabresi e siciliani non sono cittadini di serie b, a questo territorio servono strade, ospedali e lavoro, non un inutile ponte».

Attorniata da centinaia di militanti, associazioni No ponte e semplici cittadini messinesi, la segretaria del Pd ha incontrato un comitato di cittadini su cui incombe l’incubo dell’esproprio e che rischiano, dopo la riesumazione della società “StrettodiMessina” e la nuova accelerazione targata Lega, di vedersi sottratta la casa o l’attività commerciale. Un incubo vissuto da centinaia di famiglie su entrambi i versanti: «Vivo in questo posto meraviglioso da 30 anni – dice Mariolina De Francesco, una tra i tanti che potrebbero perdere la casa a causa dei cantieri imminenti –e da 22 anni convivo con la paura che lo Stato questa casa se la prenda. L’ultima volta, dieci anni fa con il Governo Berlusconi, sono entrati con la forza nei vialetti del nostro condominio per fare delle trivellazioni. Noi abbiamo provato a opporci, ma non c’è stato niente da fare, e quando gli operai hanno finito, tante case sono rimaste danneggiate. Questa volta non succederà».

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Sotto un tempo incerto, la piccola manifestazione (indetta in opposizione alla venuta a Reggio, prevista nel pomeriggio, del titolare del dicastero delle infrastrutture e primo sponsor Salvini) si chiude rapidamente con gli interventi degli esponenti territoriali del Pd. Tra la folla accorsa per questo appuntamento pre elettorale nell’ultimo spicchio di Sicilia affacciato sullo Stretto, anche l’ex primo cittadino di Messina, Renato Accorinti, storico esponente della sinistra movimentista e della fittissima rete No ponte. Per lui nessuno spazio sul palco: «Si vede che non c’era tempo per il mio intervento- commenta amaramente – ma non è questo il punto. Ogni occasione è buona per dire No a questo progetto che non serve a nessuno e che distruggerà un ecosistema fragilissimo, devastando uno dei posti più belli del pianeta».

Poco prima delle 14 la manifestazione di Capo Peloro si scioglie. Non prima che un’anziana residente rivolgendosi ai tanti giornalisti arrivati sul posto, ricordi come “la Trinacria è stata creata con tre gambe, alla Trinacria non serve la quarta gamba rappresentata dal ponte”.